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Primarie Pd, numeri e storia delle elezioni dei segretari
La prima edizione delle primarie del Pd si svolse il 14 ottobre 2007. Si recarono ai seggi, in larga maggioranza gazebo posizionati nelle piazze e nelle strade, 3.554.169 elettori dem, un dato leggermente superiore ai 3.182.686 consensi che aveva raccolto Prodi nel 2005.
Vinse Walter Veltroni con il 75,8 per cento, seguito a larghissima distanza da Rosy Bindi (12,9 per cento), Enrico Letta (11 per cento); i due outsider, Mario Adinolfi e Pier Giorgio Gasronski raccolsero, insieme lo 0,2 per cento.
Nelle politiche 2008 il Pd raggiunse il suo massimo storico con 12.095.306 voti, pari al 33,2 per cento. Il rapporto tra partecipanti alle primarie 2007 e voti alle politiche fu del 26,3 per cento.
Dopo le dimissioni di Veltroni e l’interregno di Dario Franceschini, i dem convocarono nuove primarie il 25 ottobre 2009 con la vittoria di Pier Luigi Bersani con il 53,2 per cento, con un ampio margine su Franceschini (34,3 per cento) e Ignazio Marino (12,5 per cento).
Le primarie si svolsero, per la prima volta, in due fasi. La prima riservata ai soli iscritti al Pd (462.904 votanti), aveva consegnato una maggioranza del 55,1 per cento a Bersani, contro il 37 per cento di Franceschini e il 7,9 per cento di Marino.
Nella seconda fase, aperta a tutti gli elettori dem, si recarono ai gazebo 3.102.709 di persone, con un calo della partecipazione del 12,7 per cento e un rapporto votanti primarie/voti elezioni (2013) del 35,9 per cento.
La (non) vittoria della coalizione Italia Bene Comune nelle elezioni del 2013, determinò le dimissioni di Bersani, la nomina come “traghettatore” di Guglielmo Epifani e una nuova chiamata ai gazebo l’8 dicembre 2013.
Tra gli iscritti (votanti 296.645, con un calo del 36,2 per cento rispetto al 2009) il “rottamatore” Matteo Renzi si fermò al 45,3 per cento, seguito da Gianni Cuperlo (39,4 per cento), da Giuseppe Civati (9,4 per cento) e Gianni Pittella (5,8 per cento).
L’esito delle primarie aperte fu molto più netto: Renzi raggiunse il 67,6 per cento, contro il 18,2 per cento di Cuperlo e il 14,4 per cento di Civati.
I votanti dell’edizione 2013 furono 2.814.881 (- 9,2 per cento sul 2009).
Alla scadenza naturale dei quattro anni, si svolsero le primarie 2017 nella giornata del 30 aprile 2017. Tra gli iscritti (266.054 con un calo del 10,3% sul 2013), vinse con ampio margine Renzi (66,7 per cento), su Andrea Orlando (25,3 per cento) e Michele Emiliano (8 per cento). Risultato sostanzialmente confermato anche nel secondo turno “aperto”: Renzi (69,2 per cento), Orlando (20 per cento) e Emiliano (10,8 per cento).
In netto calo il numero dei partecipanti: 1.838.938 (- 34,7 per cento in quattro anni).
Il rapporto tra votanti primarie (2017)/elettori politiche (2018) si sarebbe attestato al 29,8 per cento.
Dopo le dimissioni di Renzi a causa della sconfitta nelle politiche 2018 e l’elezione di Maurizio Martina segretario reggente, il 3 marzo 2019 furono indette nuove primarie.

L’ha ripubblicato su TRACCE e SENTIERI.
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