Il Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO (1925-22 settembre 2023)

in Parlamentonews:

Il Presidente della Repubblica emerito, Giorgio Napolitano, è morto oggi a Roma, a 98 anni. L’ex Capo dello Stato era ricoverato da tempo in una clinica della Capitale ma le sue condizioni si erano complicate negli ultimi giorni. Nato a Napoli il 29 giugno del 1925, è diventato Presidente della Repubblica – il primo a essere stato membro del Pci – il 15 maggio del 2006. E’ stato anche il primo a essere eletto per un secondo mandato, il 20 aprile 2013. Era stato eletto deputato per la prima volta nel 1953. E’ stato anche presidente della Camera (1992-1994) e ministro dell’Interno (1996-1998, primo Governo Prodi).

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Sposato con Clio Bittoni, lascia due figli: Giovanni e Giulio. Giorgio Napolitano è nato a Napoli il 29 giugno 1925 da Giovanni, avvocato, poeta e saggista e Carolina Bobbio, figlia di nobili napoletani di origine piemontese. Nel 1945 aderisce al Partito Comunista Italiano, di cui è segretario federale a Napoli e Caserta. Nel 1947 si laurea in Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli (successivamente ha ricevuto sette lauree honoris causa), nel 1953 viene eletto deputato ed entra in Parlamento per la prima volta. Tra il 1960 e il 1962 è responsabile della sezione lavoro di massa.

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Successivamente, dal 1963 al 1966 è segretario della federazione comunista di Napoli. Nel confronto interno seguito alla morte di Palmiro Togliatti nel 1964, Napolitano è uno degli esponenti moderati di maggior peso, parte della corrente del partito più attenta al partito socialista italiano. Negli anni ’70 tenendo conferenze negli istituti di politica internazionale nel Regno Unito, in Germania e nelle università statunitensi: nel 1978 fu il primo dirigente del partito comunista italiano a ricevere un visto per tenere convegni negli USA. Alla morte di Enrico Berlinguer, Napolitano è tra i possibili successori alla segreteria, ma gli viene preferito Alessandro Natta. Viene eletto all’Europarlamento e dal 1992 al 1994 (la XI legislatura passata alla storia per “Tangentopoli”) ricopre il ruolo di presidente della Camera. Nel 1996, il premier Romano Prodi lo nomina ministro dell’Interno e con Livia Turco darà corpo alla legge che istituisce per la prima volta i centri di permanenza temporanea degli immigrati clandestini. Da maggio 1996 a ottobre 1998 è ministro per il coordinamento della protezione civile. Dopo la caduta dell’esecutivo guidato da Prodi, è nuovamente europarlamentare dal 1999 al 2004 tra le file dei Democratici di sinistra. Ricopre la carica di presidente della Commissione Affari Costituzionali. Il 23 settembre 2005 il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi lo nomina senatore a vita.

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Il 10 maggio 2006, alla quarta votazione, è eletto undicesimo presidente della Repubblica italiana con 543 voti su 990 votanti dei 1009 aventi diritto. È il primo capo dello Stato proveniente dal PCI e il terzo napoletano dopo De Nicola e Leone. Sette anni dopo, il 20 aprile 2013, a causa di uno stallo seguito alle elezioni politiche, è diventato il primo inquilino del Quirinale a essere rieletto alla presidenza seppur per soli due anni e non per un altro settennato pieno. Il 14 gennaio 2015, infatti, ha rassegnato le proprie dimissioni preannunciate nel messaggio di fine anno e dovute alle difficoltà legate all’età. In quanto presidente emerito della Repubblica ha acquisito di diritto la carica di senatore a vita.

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“Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa – prosegue -. Membro del Parlamento Europeo, e Presidente della sua Commissione Affari costituzionali, promosse il rafforzamento delle istituzioni comunitarie per un’Europa sempre più autorevole e unita”.

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“Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società – conclude il capo dello Stato -. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro. La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione”.

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Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, esprime cordoglio, a nome del governo italiano, per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica, sen. Giorgio Napolitano. Alla famiglia – cosi’ una nota – un pensiero e le piu’ sentite condoglianze.

“Con la scomparsa del presidente emerito Giorgio Napolitano l’Italia perde uno straordinario testimone della nostra storia repubblicana. Per lui politica, cultura e istituzioni erano vita, passione, ma anche razionalità e coerenza. Quando ero ministro della Difesa aveva stabilito con me, da capo supremo delle forze armate, un forte rapporto di collaborazione e io mai ho celato le mie simpatie personali nei suoi confronti, nonostante avessimo posizioni politiche ben distanti. Al presidente Napolitano, ho sempre riconosciuto la sua puntigliosa attenzione nei confronti delle nostre forze armate, del loro onore, delle loro qualità, della loro necessità di essere considerate uno dei momenti fondamentali della comunità nazionale. Ricordo, inoltre, che la sua parola fu decisiva affinchè la celebrazione per i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia avvenisse con l’importanza che meritava”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

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“Proprio quest’anno, ricorre l’anniversario dei 70 anni di vita parlamentare di Giorgio Napolitano. Un anniversario importante e che abbiamo voluto giustamente ricordare in Aula al Senato. Entrato in Parlamento il 25 giugno del 1953, non c’è carica che Giorgio Napolitano non abbia ricoperto nel panorama della politica e delle istituzioni: dirigente di partito, deputato, senatore, presidente della Camera, parlamentare europeo, ministro dell’Interno, per due volte presidente della Repubblica e in ultimo senatore a vita e in questa veste presidente del Senato per due giorni. Giorgio Napolitano è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione. E così, pur nelle profonde differenze politiche e ideologiche che continueremo a ricordarlo. Ai familiari le piu sentite condoglianze del Senato e mie personali”, conclude La Russa.

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“Sono profondamente rattristato per la morte di Giorgio Napolitano. Abbiamo lavorato per anni insieme al Parlamento europeo. Non condividevo le sue idee, ma lo considero un importante protagonista della storia politica italiana. Sono vicino alla sua famiglia”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro Antonio Tajani.

“Esprimo il mio profondo cordoglio, quello del Ministero della Difesa e di tutto il personale delle Forze Armate per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica italiana e Senatore a vita Giorgio Napolitano. Desidero estendere le più sentite condoglianze alla sua famiglia e agli affetti più cari”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in una nota.

“Il Presidente Giorgio Napolitano e’ stato assoluto protagonista della storia italiana ed europea degli ultimi settant’anni”. Lo scrive Mario Draghi in un messaggio di cordoglio. “Presidente della Repubblica, Presidente della Camera, Ministro dell’Interno, ha saputo coniugare il dialogo con tutte le culture politiche con la capacita’ di agire con saggezza e coraggio, a tutela dei cittadini e della Costituzione. Ha accompagnato l’Italia con la sua visione europeista, ha tenuto ferma la sua collocazione atlantica, ne ha rafforzato il ruolo nel mondo. Nel corso di tutta la sua vita, costante, profondamente sentito e’ stato il suo impegno per il Mezzogiorno e per il rinnovamento delle istituzioni, che ha dato alla sua difesa dell’unita’ d’Italia, dei valori repubblicani e costituzionali la concretezza dell’azione politica. Gli sono personalmente grato per gli scambi che abbiamo avuto, ricchi della sua esperienza e del suo affetto, e porgo le piu’ sentite condoglianze alla moglie Clio, ai figli Giovanni e Giulio e a tutti i suoi cari”, conclude Draghi.

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Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, dichiara in una nota: “Giorgio Napolitano ha segnato la storia e la vita della Repubblica. Fui eletto Deputato per la prima volta quando lui era Presidente della Camera. Da allora abbiamo avuto un rapporto spesso dialettico, sempre sincero. L’ho incrociato in vari ruoli parlamentari ed istituzionali. Dialogai con lui Ministro dell’Interno e ci confrontammo anche con asprezza su alcuni provvedimenti normativi, come la legge Turco-Napolitano o proposte di riassetto dei reparti speciali delle Forze di Polizia. Da Presidente della Repubblica ho avuto con lui un dialogo costante, svolgendo la funzione di Capogruppo parlamentare del primo partito di maggioranza. Furono anni spesso anche difficili e di contrasti. Ma con lui ho sempre avuto un dialogo diretto e sincero. Tornato in Parlamento come senatore a vita mi onoro’ con parole lusinghiere nei miei confronti. Fieri avversari, come lui stesso aveva detto, riconoscendo lo spirito repubblicano con cui ci siamo confrontati nella vita delle Istituzioni democratiche. E’ stato un protagonista della vita Italiana e ci uniamo al dolore dei familiari e di quanti hanno condiviso con lui un’esperienza politica lontana e diversa dalla mia, ma intensa e importante nella vita Italiana. Dal plauso all’invasione dell’Ungheria alla guida della componente migliorista, segno’, con la sua esperienza, la trasformazione di alcuni settori della sinistra italiana”.

“Se ne è andato oggi un grande italiano che ha servito lo Stato come Presidente della Repubblica in modo encomiabile e che ha attraversato, con decoro e linearità, tutti i passaggi della vita repubblicana, dalla Prima Repubblica ai giorni nostri. Come uomo delle Istituzioni, ha rappresentato tutti e rispettato anche le opinioni più lontane dalle sue. Europeista convinto come pochi altri, ha saputo ancorare l’Italia ai principi dell’atlantismo e del multilateralismo più consapevole. È stato un uomo di sinistra fin dai tempi della sua giovinezza: ma di quella sinistra riformista e innovatrice che non vive e non si crogiola nelle parole d’ordine del passato. È stato innovatore sempre, anche quando il riformismo cozzava contro il dogmatismo ideologico, Napolitano ha resistito anche all’isolamento del PCI, per poi diventare un punto di riferimento assoluto in Italia e in Europa. Infine, vorrei constatarne lo spessore umano, la lealtà e la generosità: doti di cui tanti di noi sono personalmente testimoni”. Lo dice, in una nota, Pier Ferdinando Casini.

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“Con Giorgio Napolitano se ne va uno statista italiano e europeo. Un uomo di sinistra al servizio delle istituzioni della Repubblica. E’ stato un privilegio conoscere da vicino la sua passione politica e il suo rigore intellettuale. Riposa in pace, Presidente, ci mancherai”. Lo scrive su X il commissario europeo all’Economia, ed ex premier, Paolo Gentiloni.

“Addio al Presidente Giorgio Napolitano. Perdiamo un protagonista della storia del nostro Paese, che dal Colle l’ha guidato a lungo in momenti difficili. La sua visione e la sua fervida convinzione europeista hanno contribuito a segnare la vocazione all’apertura e alla cooperazione dell’Italia, indicando una via di integrazione che va ancora proseguita. Tutta la comunità democratica si stringe affettuosamente alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di doloroso cordoglio” Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Esprimo il massimo cordoglio per la morte del presidente Giorgio Napolitano alla sua famiglia”. Lo ha detto il leder del M5S, Giuseppe Conte, dal palco di TPI fest, la festa di The post Internazionale in corso a Bologna, apprendendo della morte dell’ex Capo dello Stato.


in Domani:

ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, morto ieri sera a 98 anni, dopo che le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni. 

Daniela Preziosi ha scritto un ricordo sulla sua figura politica e su quanto abbia influito nel Partito comunista italiano.
Marco Damilano ripercorre in un lungo articolo la sua carriera politica.

E infine, Attilio Bolzoni racconta la storia delle telefonate fra Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino nell’inchiesta sulla trattativa stato-mafia della procura di Palermo.


in affarinternazionali:

https://www.affarinternazionali.it/in-ricordo-di-giorgio-napolitano-un-grande-italiano-e-un-grande-europeo/

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