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Triste. Pessimista. Sconvolta. Così dice di sentirsi Liliana Segre davanti alla nuova ondata di antisemitismo che si sta diffondendo in Italia e non solo. «Dire che Israele commette un genocidio diventa una bestemmia. Non usiamo questa parola spaventosa», attacca la senatrice a vita nel corso del convegno «L’aumento e il cambiamento dell’antisemitismo dopo il 7 ottobre», organizzato dalla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea al Memoriale della Shoah, a Milano.
Segre che, «per la colpa di essere nata» è stata deportata a 13 anni e ha vissuto l’Olocausto, ammette ora di non trovare le parole: «Sarebbero talmente devastanti e tragiche da non poter essere espresse». Un sentimento non nuovo. «Quando in una giornata come oggi decisi di diventare testimone della Shoah — spiega — immaginavo già allora che non avrei trovato le parole perché non ne esistono di giuste per raccontarla».
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