La solitudine è un fenomeno significativo nella società giapponese contemporanea, manifestandosi attraverso diverse forme, tra cui gli hikikomori e il kodokushi.
Hikikomori
Il termine hikikomori si riferisce a giovani, spesso primogeniti di famiglie di classe medio-alta, che si isolano dalla società per periodi prolungati, a volte anni o decenni. Questo fenomeno è emerso negli anni ’80 e colpisce circa l’1% della popolazione giapponese. Gli hikikomori abbandonano la scuola e il lavoro, rinchiudendosi nelle proprie stanze, dove vivono in uno stato di isolamento totale[1]. La sociologia giapponese spiega che questo comportamento è spesso legato alla pressione sociale di conformarsi alle norme collettive, portando a sentimenti di inutilità e vergogna quando non si riesce a soddisfare tali aspettative[1][2].
Kodokushi
Un’altra espressione della solitudine giapponese è il kodokushi, termine che significa “morte solitaria”. Questo fenomeno coinvolge principalmente anziani che muoiono nelle loro case senza che nessuno se ne accorga. Si stima che ogni anno circa 68.000 persone over 65 muoiano da sole in Giappone[3]. Il kodokushi è spesso il risultato di una vita trascorsa in isolamento, aggravata da fattori economici e dalla frantumazione dei legami familiari[4]. Le proiezioni indicano che entro il 2050, una famiglia su cinque sarà composta da un anziano che vive solo[3].
Cause della Solitudine
Le cause della crescente solitudine in Giappone sono molteplici:
- Pressione sociale: La cultura giapponese enfatizza la conformità e il collettivismo, creando un ambiente dove le persone possono sentirsi escluse se non riescono a integrarsi[2].
- Cambiamenti demografici: L’invecchiamento della popolazione e la diminuzione dei matrimoni contribuiscono all’aumento degli individui soli[5].
- Struttura lavorativa: Un equilibrio precario tra vita lavorativa e privata porta a relazioni sociali superficiali e a un aumento dell’isolamento[2][6].
Risposte Istituzionali
Recentemente, il governo giapponese ha iniziato a riconoscere la gravità del problema della solitudine. Nel 2024, è stata approvata una legge per prevenire l’isolamento sociale, imponendo ai governi locali di istituire gruppi di sostegno per le persone sole[2]. Inoltre, è stato istituito un Ministero della Solitudine, mirato a affrontare i problemi di salute mentale legati all’isolamento[7].
Conclusioni
La solitudine in Giappone rappresenta una crisi sociale complessa, con radici profonde nella cultura e nella struttura sociale del paese. Fenomeni come hikikomori e kodokushi evidenziano le sfide che molti giapponesi affrontano nel cercare connessioni significative in un contesto altamente competitivo e normativo. Le risposte istituzionali sono un passo verso la mitigazione di questi problemi, ma resta da vedere quanto possano essere efficaci nel lungo termine.
[1] https://ultra60.wordpress.com/2022/02/11/hikikomori-e-kodokushi-la-solitudine-nel-paese-del-sol-levante/
[2] https://www.azione.ch/attualita/dettaglio?tx_news_pi1%5Baction%5D=detail&tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Bnews%5D=18610&cHash=c713d7f8f9e92493d249bf486a79a27c
[3] https://www.avvenire.it/mondo/pagine/giappone-la-solitudine-degli-anziani-68mila-ogni-anno-muoiono-soli
[4] https://www.spazio50.org/kodokushi-la-solitudine-contemporanea-e-la-crisi-familiare-in-giappone/
[5] https://www.avvenire.it/mondo/pagine/il-giappone-fabbrica-di-solitudine
[6] https://davidedonadio.com/2024/10/28/le-solitudini-di-tokyo/
[7] https://lamenteemeravigliosa.it/il-ministero-della-solitudine-istituito-in-giappone/
[8] https://www.zerozeronews.it/giappone-la-strage-della-solitudine-senza-speranze/
