I tre quesiti referendari riguardano:
- premio di maggioranza nazionale per la Camera dei deputati (abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste);
- premio di maggioranza regionale per il Senato (abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste);
- disciplina della candidature (abrogazione della possibilità per uno stesso candidato di presentare la propria candidatura in più di una circoscrizione)
Con il primo quesito, in caso di vittoria del Sì, viene abolito il premio di maggioranza alla Camera per la coalizione più votata. La legge attuale assegna il 55% dei seggi della Camera alla coalizione o alla lista che prende il maggior numero di voti sul territorio nazionale. Se passano i Sì conquisterà il premio la lista che arriva prima. Altra conseguenza della vittoria dei Sì è l’innalzamento della soglia di sbarramento: attualmante accedono alla distribuzione dei seggi le coalizioni che superano l’8 % e i partiti che prendono più del 4 %,. Con i Sì la soglia sarebbe innalzata per tutti al 4 %. La Camera sarebbe così composta: il 55 % dei seggi (340) alla lista più votata, il restante 45 % diviso fra le liste che hanno superato il 4.
Il secondo questi riguarda il Senato: se vincono i Sì conquista il premio la lista più votata. La soglia di sbarramento per le liste, in questo caso, sale all’8 %.
Il terzo quessito elimina la possibilità per un candidato alla Camera o al Senato di partecipare alla competizione elettiva in più circoscrizioni. Le attuali liste bloccate rafforzano il potere delle segreterie politiche di selezionare le candidature e di scegliere i futuri parlamentari