ACCERTAMENTO DEI MEZZI (MEANS-TESTING)
VERIFICA AMMINISTRATIVA DEL REDDITO E DEL PATRIMONIO ALLO SCOPO DI ACCERTARE IL DIRITTO A
PARTECIPARE AD UN PROGRAMMA DI WELFARE (ASSISTENZA ECONOMICA, ACCESSO AI SERVIZI SANITARI E
SOCIALI; …)
ACCESSO AGLI ATTI
DIRITTO DEI CITTADINI DI CONOSCERE IL CONTENUTO DEI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI CHE LI RIGUARDANO
ACCORDI DI MAASTRICHT
rappresentano l’ulteriore evoluzione del progetto di integrazione degli Stati Europei, inizialmente sancito dai Trattati di Roma del
25 marzo 1957. L’Atto Unico Europeo, siglato a L’Aia il 28 febbraio 1986, esaurita la propria funzione, si sublima nel Trattato di
Maastricht, sancito il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993, segnando il definitivo passaggio dall’Europa
comunitaria all’Unione Europea. Con l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht nel 1993, la comunità cambia anche il nome: la
Comunità Economica Europea verrà denominata indifferentemente Unione Europea ovvero Comunità Europea (C.E.) con l’intento
di sottolineare la valenza sociale e politica, oltre che economica, della nuova formazione. In seguito all’entrata in vigore del
Trattato, il CELAD (v.) ha riformulato un nuovo Piano europeo di lotta contro la droga, successivamente approvato dal Consiglio
Europeo di Edimburgo.
ACCORDO DI PROGRAMMA
Sono previsti dal Decreto Legislativo 267/2000 in vista della “definizione e attuazione di opere, di interventi o di programmi che
richiedono, per la loro completa realizzazione, l’azione integrata e coordinata di Comuni, Province e Regioni, di Amministrazioni
statali e di altri soggetti pubblici, o comunque di due o più tra i soggetti predetti (…) per assicurare il coordinamento delle azioni e
per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento” (art. 34, comma I).
Partendo dall’individuazione del bisogno da soddisfare, degli obiettivi prioritari, del bacino di utenza e del conseguente progetto di
intervento, il Sindaco o il Presidente dell’ente promotore (Provincia, Regione, Governo) convoca i rappresentanti degli enti
interessati per trovare l’accordo unanime sul progetto e sui modi della sua attuazione, sulla vigilanza, sull’esecuzione e su ogni
altra modalità necessaria per il buon risultato. E’ necessario quantificare e qualificare le risorse occorrenti, umane, strutturali,
finanziarie, definire i tempi, distribuire i compiti, riferire periodicamente sullo stato di attuazione.
ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE
PROCESSO ISTITUZIONALE ATTRAVERSO IL QUALE L’ENTE PUBBLICO CONSENTE AD UN SOGGETTO PRIVATO
IN POSSESSO DI REQUISITI PREDETERMINATI
DI ENTRARE A FAR PARTE DELLA PROPRIA RETE DI FORNITORI DI UN SERVIZIO
ACCREDITAMENTO SANITARIO
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO ATTRAVERSO IL QUALE LA REGIONE, SULLA BASE DI REQUISITI
STRUTTURALI, TECNOLOGICI ED ORGANIZZATIVI, RICONOSCE LE STRUTTURE PUBBLICHE O PRIVATE QUALI
ENTI EROGATORI DI PRESTAZIONI AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.
L’ISTITUTO DELL’ACCREDITAMENTO SOSTITUISCE IL PRECEDENTE MODELLO DELLA CONVENZIONE
I CRITERI PER L’ACCREDITAMENTO NELL’AREA SANITARIA RIGUARDANO L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE, GLI
INDICI DI QUALITA’, LA SICUREZZA, IL PERSONALE E GLI STANDARD DELLE STRUTTURE
AIDS HIV
(Human Immunodeficiency Virus): è il “virus dell’Immuno-deficienza umana” che determina la malattia infettiva comunemente
chiamata AIDS (Acquired Immune Deficency Syndrome – “Sindrome da Immunodeficienza acquisita”). Si trasmette soprattutto
attraverso il contatto di sperma e sangue. La malattia impedisce alle difese immunitarie dell’organismo di fronteggiare
adeguatamente le infezioni in presenza delle quali si determina un irreversibile decadimento generale con effetti quasi sempre
letali.
AMMINISTRAZIONE
IL TERMINE PUO’ ASSUMERE VARI SIGNIFICATI:
ATTIVITA’ DI GESTIONE E DI DIREZIONE AMMINISTRATIVA DI UN ENTE, DI UNA IMPRESA
ORGANO PREPOSTO A TALE ATTIVITA’
ANALISI DEL CONTENUTO
Per analisi del contenuto si intende, nella ricerca sociale, l’insieme delle procedure di scomposizione analitica e di classificazione
di testi e di altri insiemi simbolici, cui è possibile fare ricorso per studiare fatti di comunicazione
APOLIDIA
CONDIZIONE GIURIDICA DI COLORO CHE SONO PRIVI DI CITTADINANZA
PUO’ ESSERE ORIGINARIA, PER CHI NASCE PRIVO DI CITTADINANZA, E DERIVATA, PER CHI PERDA LA
CITTADINANZA CHE AVEVA SENZA ACQUISTARNE UN’ALTRA
APPALTO
CONTRATTO CON IL QUALE UNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA AFFIDA AD UN SOGGETTO PRIVATO (IMPRESA,
SOCIETA’, CONSORZIO, COOPERATIVA SOCIALE) L’ESECUZIONE DI UN’OPERA, FORNITURA O SERVIZIO DIETRO
LA CORRESPONSIONE DI UN CORRISPETTIVO
APPALTO – CONCORSO
E’ UNO DEI METODI DI SCELTA DEL CONTRAENTE.
IN SEDE DI GARA ALLE IMPRESE PARTECIPANTI VIENE RICHIESTO DI PRESENTARE NON SOLO L’OFFERTA
ECONOMICA MA ANCHE LA PROGETTAZIONE COMPLESSIVA
AREA METROPOLITANA
organismo locale che amministra il territorio di una grande città e dei comuni vicini
ASSISTENZA
INTERVENTI DI TIPO DISCREZIONALE MIRATI A RISPONDERE A SITUAZIONI DI BISOGNO
ASSISTENZA DOMICILIARE
SERVIZIO DI ASSISTENZA EROGATO DAL COMUNE (O DALL’ASL SU DELEGA DEI COMUNI) A PERSONE
PARZIALMENTE NON AUTOSUFFICIENTI, O A RISCHIO DI EMARGINAZIONE, CHE RICHIEDONO INTERVENTI DI
SOSTEGNO PSICO-SOCIALE, DI CURA E IGIENE DELLA PERSONA E DI AIUTO NELLA GESTIONE DELLA ABITAZIONE
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
E’ L’INTEGRAZIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILARE CON INTERVENTI DI NATURA SANITARIA FORNITI
DALL’ASL
E’ RIVOLTO A PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI O DI RECENTE DISMISSIONE OSPEDALIERA, CHE RICHIEDONO,
OLTRE A PRESTAZIONI DI NATURA SOCIO-ASSISTENZIALE, PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE, RIABILITATIVE,
MEDICHE O SPECIALISTICHE
E’ UN TIPO DI ASSISTENZA A MEDIA E ALTA INTENSITA’ CHE SI PROPONE DI EVITARE RICOVERI IMPROPRI E
MANTENERE IL PAZIENTE NEL SUO AMBIENTE DI VITA
ASSOCIAZIONE
insieme di persone che si uniscono in modo stabile, per raggiungere un determinato scopo.
ASSOCIAZIONI
COMPLESSO DI PERSONE FISICHE PER LA REALIZZAZIONE DI UNO SCOPO SOCIALE DI NATURA NON
PRETTAMENTE ECONOMICA (ES. CULTURALE, SOCIO-ASSISTENZIALE, SPORTIVO, ECC.)
NELL’ASSOCIAZIONE PREDOMINA L’ELEMENTO PERSONALE
“LE ASSOCIAZIONI, LE FONDAZIONI E LE ALTRE ISTITUZIONI DI CARATTERE PRIVATO ACQUISTANO LA
PERSONALITA’ GIURIDICA MEDIANTE IL RICONOSCIMENTO CONCESSO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA” (Codice civile, art. 12)
ASTA PUBBLICA
METODO DI SCELTA DEL CONTRAENTE CHE SI CARATTERIZZA PER LA POSSIBILITA’ CHE ALLA GARA
PARTECIPINO TUTTI I SOGGETTI INTERESSATI IN POSSESSO DEI REQUISITI RICHIESTI NELL’AVVISO DI GARA
ATTO AMMINISTRATIVO
DOCUMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DA CUI DIPENDONO EFFETTI GIURIDICI
ATTORI DI UNA POLITICA
IL TERMINE ATTORE E’ RICAVATO DAL VOCABOLARIO DELLA DRAMMATURGIA PER DESIGNARE I VARI SOGGETTI
CHE DANNO VITA E CONTENUTO ALLE POLITICHE
“SE NEL LINGUAGGIO DRAMMATURGICO L’ATTORE E’ COLUI CHE AGISCE SULLA SCENA INTERPRETANDO UNA
CERTA PARTE, NELLO STUDIO DELLE POLITICHE GLI ATTORI DI “POLICY” (INDIVIDUALI E COLLETTIVI) SONO
PROPRIO GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO IL DECORSO DELLA POLITICA, CON LE LORO INTERPRETAZIONI, I
LORO RUOLI, LE LORO AZIONI E INTERAZIONI” (in Capano G., Giuliani M., Dizionario di politiche pubbliche, La Nuova Italia
Scientifica, Roma 1996, p.35)
AUTONOMIA
PREROGATIVA DI CUI GODONO GLI ENTI PUBBLICI LOCALI CHE CONSENTE L’ESERCIZIO DEL POTERE E LA
DETERMINAZIONE DEL PROPRIO INDIRIZZO POLITICO IN POSIZIONE DI INDIPENDENZA RISPETTO ALLO STATO-
ENTE, PUR NELL’AMBITO DELLA LEGGE
ESPRESSIONE MASSIMA DELL’AUTONOMIA E’ QUELLA NORMATIVA
AUTORIZZAZIONE
ATTO GIURIDICO CON CUI L’ENTE PUBBLICO
CONSENTE IL FUNZIONAMENTO DI UN SERVIZIO
DOPO AVER VERIFICATO IL POSSESSO DI ALCUNI REQUISITI
AZIENDA
COMPLESSO DI BENI, ORGANIZZATI DALL’IMPRENDITORE PER L’ESERCIZIO DELL’IMPRESA
NEL CASO CHE L’IMPRENDITORE SIA UN SOGGETTO PUBBLICO SI HA UN’AZIENDA PUBBLICA.
ESSA PUO’ ESSERE STATALE, REGIONALE, PROVINCIALE O COMUNALE IN RELAZIONE AL LIVELLO DI GOVERNO DA
CUI DIPENDE
AZIENDA OSPEDALIERA
ENTE AMMINISTRATIVO CHE RAGGRUPPA PIU’ STRUTTURE OSPEDALIERE CON FINALITA’ DI PRODUZIONE DI
CURE ED INTERVENTI SANITARI
HA AUTONOMIA DI GESTIONE ECONOMICA E FINANZIARIA ED OBBLIGO DI PAREGGIO DI BILANCIO
AZIENDA SANITARIA LOCALE
ENTE DOTATO DI PERSONALITÀ GIURIDICA PUBBLICA, DI AUTONOMIA ORGANIZZATIVA, AMMINISTRATIVA,
PATRIMONIALE, CONTABILE, GESTIONALE E TECNICA, CHE PROVVEDE AD ASSICURARE I LIVELLI UNIFORMI DI
ASSISTENZA (DECRETI LEGISLATIVI 502/1992 E 229/1999)
E’ LA STRUTTURA TERRITORIALE CHE HA IL COMPITO DI TUTELARE LA SALUTE DEI CITTADINI E DI GARANTIRE I
LIVELLI DI ASSISTENZA DEFINITI DALLA PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E REGIONALE, AVVALENDOSI DEI PROPRI
PRESIDI E SERVIZI E DEI SERVIZI SANITARIE E SOCIO-ASSISTENZIALI ACCREDITATI O CONVENZIONATI
LE ASL SONO GESTITE DA UN DIRETTORE GENERALE, CHE NOMINA UN DIRETTORE SANITARIO ED UN
DIRETTORE AMMINISTRATIVO
SUL PIANO ORGANIZZATIVO SI ARTICOLANO IN:
– DIPARTIMENTI
– DISTRETTI
BENCHMARKING
Si potrebbe tradurre come “standard” di riferimento, ipotizzando, pero’ che il livello dello standard sia, se non ottimale, almeno
“superiore” a quello che si potrebbe realizzare in condizioni di normalita’.
L’origine del termine deriva in particolare dal mondo dei mercati finanziari ed ha in quel contesto l’obiettivo di permettere al
consumatore di valutare il rendimento dell’investimento finanziario realizzato dal soggetto affidatario rispetto ad altri sul mercato.
Numerosi sono gli esempi di “benchmarking” che potrebbero essere definiti per il settore sanitario. Potrebbe trattarsi di standard
gestionali, ma anche di standard clinici e di risultato relativi a unita’ produttive, reparti, dipartimenti e intere strutture ospedaliere.
Oltre a poter valutare comparativamente la performance, la determinazione e l’applicazione delle tecniche di “benchmarking”, il
parametro svolge un grande ruolo educativo e di formazione. Sapere come si colloca il proprio reparto rispetto allo standard, puo’
incentivare, infatti, a cambiare i comportamenti professionali al fine di portarli ad un livello di coerenza con le attese implicite nello
standard.
Passare dalla teoria ai fatti, pero’, non e’ semplice in medicina, in quanto, per cosi’ dire, ogni caso e’ un caso a se’ e i limiti della
standardazzione sono notevoli rispetto ad altri settori di attivita’.
BILANCIO DELLO STATO
documento contabile e di programmazione economica, in cui sono indicate le entrate e le spese dello Stato, riferite ad un
determinato periodo di tempo.
E’ preparato dalla ragioneria generale dello Stato e poi discusso e votato dal Parlamento, ogni anno.
Il bilancio è consuntivo (cioè di fine gestione) e preventivo e cioè di programma per l’anno futuro.
BILANCIO DI PREVISIONE O ANNUALE
E’ lo strumento con cui il Parlamento autorizza il governo a erogare le spese e a incassare le entrate per il periodo coincidente
con l’anno solare successivo. Deve essere approvato entro il 31 dicembre di ciascun anno, altrimenti si da luogo all’esercizio
provvisorio
BILANCIO PLURIENNALE
E’ il bilancio che copre un periodo di tempo non inferiore a tre anni e non superiore a cinque.
In coerenza con gli obiettivi indicati nel DPEF espone separatamente: l’andamento delle entrate e delle spese in base alla
legislazione vigente; le previsioni sull’andamento delle entrate e delle spese tenendo conto degli effetti degli interventi
programmati nel DPEF.
E’ approvato con l’apposito articolo del progetto di legge di bilancio annuale.
BISOGNI PUBBLICI
bisogni collettivi soddisfatti dallo Stato o da altro ente pubblico
BISOGNO
E’ LA NECESSITA’ DI UN BENE O SERVIZIO ATTO A SODDISFARE UNA ESIGENZA DELLA VITA
IL BISOGNO PUO’ TRADURSI IN DOMANDA O RIMANERE INESPRESSO
BISOGNO ECONOMICO
stato di necessità che spinge un soggetto a procurarsi i beni necessari per soddisfarlo
CAPACITA’ DI AGIRE
è la idoneità, che un soggetto ha, di compiere autonomamente atti legali validi, che si raggiunge al compimento della maggiore età
Da non confondere con la capacità giuridica, che è la capacità ad essere titolari di diritti, già dal momento della nascita.
CAPACITA’ GIURIDICA
facoltà riconosciuta dalla legge ad una persona, già dalla nascita, ad essere titolare di diritti (per la successione dal momento del
concepimento).
CAPITOLATO DI APPALTO
DOCUMENTO CON IL QUALE LE AMMMINISTRAZIONI PUBBLICHE FISSANO GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI CHE
REGOLERANNO I RAPPORTI CONTRATTUALI
CARTA DEI SERVIZI
DOCUMENTO DI TRASPARENZA RIVOLTO AI CITTADINI / UTENTI DALL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
CON IL QUALE L’ENTE ESPLICITA I SUOI ORIENTAMENTI
DICHIARA QUALI SONO LE PRESTAZIONI CHE SI IMPEGNA AD EROGARE
E COME INTENDE OPERARE IN CASO DI MANCATO RISPETTO DELLE PRESTAZIONI PROMESSE
HA NOTEVOLI IMPLICAZIONI SULLE ORGANIZZAZIONI,
IN QUANTO ORIENTA IL FORNITORE A METTERE AL CENTRO LE ESIGENZE DEL CLIENTE
CARTOLARIZZAZIONE
operazione economico – finanziaria che consente di trasformare in una rendita immediata delle attività o dei crediti
un esempio improprio: se A è creditore nei confronti di B, A potrebbe vendere questo debito nei suioi confronti a C che si occuperà
poi di riscuoterlo.
Nel 2002/2003 il Governo italiano ha avviato due grandi operazioni di questo genere: sul Lotto e, soprattutto, sulla vendita
degli immobili pubblici.
CASE DI RIPOSO
IL TERMINE INDICA GENERICAMENTE LE STRUTTURE RESIDENZIALI PER GLI ANZIANI
NEL PRIMO PIANO SOCIO-ASSISTENZIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA INDICAVANO LE STRUTTURE DESTINATE
ALLE PERSONE PARZIALMENTE NON AUTOSUFFICIENTI
ATTUALMENTE IL TERMINE CASA DI RIPOSO DOVREBBE ESSERE PIU’ CORRETTAMENTE SOSTITUITO DA QUELLO
DI DI RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE
CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO
LE REGIONI ISTITUISCONO CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO CHE HANNO LA FUNZIONE DI
SOSTEGNO, PROMOZIONE E SVILUPPO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ESISTENTI
(Fonte: Legge 266/1991 art. 15)
CENTRI GIUSTIZIA MINORILI
È il nuovo nome assunto dai Centri di rieducazione per i minorenni, dipendenti dal Ministero di Grazia e Giustizia, Ufficio centrale
per la Giustizia minorile, con competenza regionale o interregionale. Di ogni Centro fanno parte i servizi indicati nell’art. 8 del
D.lgs 272/89 (Uffici di Servizi Sociali, Centri di prima accoglienza, Istituti penali minorili).
Alla direzione del Centro spettano anche funzioni tecniche di programmazione per il settore penale minorile, di coordinamento
dell’attività dei servizi e di collegamento con gli Enti locali.
CERTIFICAZIONE
DA “CERTUM FACERE”
(=RENDERE CERTO, EVIDENTE)
PROCEDURA IN BASE ALLA QUALE UN ORGANISMO APPOSITAMENTE PREPOSTO ATTESTA CHE UN PRODOTTO,
UN PROCESSO, UN SERVIZIO O UNA FIGURA PROFESSIONALE SONO CONFORMI AI REQUISITI SPECIFICATI
DALLA NORMA
CIRCOSCRIZIONE
SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE A SCOPO GIURIDICO-AMMINISTRATIVO
Fonte: Legge 142/1990 art. 13
CITTADINANZA
COLLEGATI ALLA FINANZIARIA
I DISEGNI DI LEGGE CHE IL GOVERNO PRESENTA INSIEME AI DISEGNI DI LEGGE FINANZIARIA E DI BILANCIO
COSTITUISCONO LA MANOVRA DI BILANCIO. I DISEGNI DI LEGGE COLLEGATI AFFRONTANO NORMALMENTE
QUESTIONI SETTORIALI (SANITÀ, PREVIDENZA, LAVORO, ECC.) E VENGONO ESAMINATI CIASCUNO DALLA
COMMISSIONE COMPETENTE PER MATERIA. SONO “COLLEGATI” SIA TEMPORALMENTE, PERCHÉ SONO
PRESENTATI INSIEME ALLA FINANZIARIA, SIA FUNZIONALMENTE, PERCHÉ SONO CONSIDERATI DETERMINANTI
DAL GOVERNO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI COMPLESSIVI DI POLITICA ECONOMICA
COMMISSIONI BICAMERALI
Organismi composti in parti uguali da deputati e senatori nominati dai Presidenti delle rispettive Assemblee che esercitano
funzioni diverse (di controllo, di indirizzo, di vigilanza) ma mai funzioni legislative.
COMMISSIONI PARLAMENTARI
organi interni delle camere con particolari funzioni (referenti e deliberanti).
COMMISSIONI PERMANENTI
SONO FORMATE SU DESIGNAZIONE DEI GRUPPI PARLAMENTARI E SONO COMPOSTE IN MODO DA RISPETTARE
LA RAPPRESENTANZA PROPORZIONALE DELLE FORZE POLITICHE PRESENTI.
ALLA CAMERA SONO QUATTORDICI. QUELLE PIÙ COLLEGATE ALLE POLITICHE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
SONO LE SEGUENTI: XII. AFFARI SOCIALI; I. AFFARI COSTITUZIONALI.
AL SENATO SONO TREDICI. LE PIÙ COLLEGATE SONO: I. AFFARI COSTITUZIONALI; XI. LAVORO – PREVIDENZA
SOCIALE; XII. IGIENE E SANITÀ.
COMUNI
“Il Comune è l’Ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo” (Decreto
Legislativo 267/2000, art. 3, comma 2).
Il Comune è titolare di funzioni proprie e può esercitare le funzioni attribuite o delegate dallo Stato e dalla Regione. Adotta il
proprio statuto, che serve a dare le norme fondamentali per la sua organizzazione interna, l’ordinamento degli uffici e dei servizi
pubblici, la collaborazione con gli altri Comuni e con la Provincia, la partecipazione popolare, il decentramento, l’accesso dei
cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi. I suoi compiti si svolgono specialmente nei settori organici dei servizi
sociali, dei quali è titolare come singolo o associato con altri Comuni (o
delegando lo svolgimento delle proprie funzioni alle aziende sanitarie) quando le sue dimensioni territoriali, demografiche e
organizzative non gli consentono di rispondere in modo soddisfacente alle esigenze dei suoi cittadini. Il Comune può promuovere e
concludere accordi di programma che consentono l’azione integrata e coordinata anche con Province e Regioni.
CONFERENZA DEI SERVIZI
L’art. 34, comma 3, Decreto Legislativo 267/2000 prevede che per verificare la possibilità di concordare l’accordo di programma, il
Presidente della Regione, il Presidente della Provincia o il Sindaco convoca una conferenza tra tutti i rappresentanti delle
Amministrazioni interessate. La conferenza dei servizi è quindi una riunione di più persone per trattare di qualche argomento di
interesse comune, come ad esempio problemi specifici nel campo dei servizi sociali. Possiamo avere varie conferenze dei servizi,
che sono lo strumento per la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia di determinati servizi con riguardo all’attuazione dei
programmi e per l’individuazione degli ulteriori interventi necessari al miglioramento delle prestazioni e alla risposta ai nuovi
bisogni.
CONFERENZA DEI SINDACI – CONSIGLIO DI RAPPRESENTANZA DEI
ORGANISMO ISTITUZIONALE COMPOSTO DAI SINDACI DELL’AMBITO TERRITORIALE DELL’ASL
SVOLGE VARIE FUNZIONI:
– DEFINIZIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITA’ DELLA ASL
– ESAME DEL BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE E DI QUELLO DI ESERCIZIO
– CONTRIBUISCE ALLA DEFINIZIONE DEI PIANI PROGRAMMATICI
LA CONFERENZA DEI SINDACI ESPRIME AL SUO INTERNO UNA RAPPRESENTANZA COSTITUITA DA CINQUE
COMPONENTI
(Fonti Dlgs 502/1992 art. 3)
CONFERENZA STATO – CITTA’
Istituita con D.P.C.M. 2 luglio 1996, assolve compiti di coordinamento nei rapporti tra Stato e autonomie locali e di studio,
informazione e confronto sulle problematiche connesse agli indirizzi di politica generale che possono incidere su funzioni proprie
o delegate di Province Comuni e Comunità montane.
Ha il compito di favorire l’informazione e le iniziative per il miglioramento dell’efficienza dei servizi pubblici locali, la promozione di
accordi e contratti di programma, le attività relative all’organizzazione di manifestazioni che coinvolgono più Comuni o Province
da celebrare in ambito nazionale.
Le questioni di interesse comune con le Regioni sono trattate nell’ambito della Conferenza unificata
(d. pub.) D.P.C.M. 2-7-1996; D.Lgs. 28-8-1997, n. 281
CONFERENZA STATO – REGIONI
La Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano opera nell’ambito della
comunità nazionale per favorire la cooperazione tra l’attività dello Stato e quella delle Regioni e le Province Autonome, costituendo
la “sede privilegiata” della negoziazione politica tra le Amministrazioni centrali e il sistema delle autonomie regionali.
La conferenza Stato-regioni:
· è la sede privilegiata del raccordo fra la politica del Governo e quella delle Regioni;
· è la sede dove il Governo acquisisce l’avviso delle Regioni sui più importanti atti amministrativi e normativi di interesse regionale;
· persegue l’obiettivo di realizzare la leale collaborazione tra Amministrazioni centrale e regionali;
· si riunisce in una apposita sessione comunitaria per la trattazione di tutti gli aspetti della politica comunitaria che sono anche di
interesse regionale e provinciale
(L. 23-8-1988, n. 400; D.Lgs. 16-12-1989, n. 418; art. 8 L. 15-3-1997, n. 59; D.Lgs. 28-8-1997, n. 281)
CONFERENZA UNIFICATA
È la Conferenza permanente Stato-Regioni unificata con la Conferenza Stato-città per le materie ed i compiti di interesse comune.
Assume deliberazioni, promuove e sancisce intese ed accordi, esprime pareri, designa rappresentanti in relazione alle materie, ed
ai compiti di interesse comune alle Regioni, alle Province, ai Comuni e alle Comunità montane ed è competente comunque in tutti i
casi in cui le Regioni e gli enti locali o la Conferenza Stato-Regioni e la Conferenza Stato-città debbano esprimersi su un
medesimo oggetto.
In particolare svolge funzioni consultive in relazione al disegno di legge finanziaria e ai disegni di legge collegati; al documento
di programmazione economica e finanziaria agli schemi dei decreti legislativi di conferimento di funzioni alle Regioni e agli enti
locali, adottati in base all’art. 1 della L. 59/97
(d. pub.) D.Lgs. 28-8-1997, n. 281
CONSORZI INTERCOMUNALI
STRUMENTO AMMINISTRATIVO FINALIZZATO ALLA COSTITUZIONE DI UNA AZIENDA SPECIALE PER LA GESTIONE
ASSOCIATA DI FUNZIONI E SERVIZI
“UNO O PIU’ SERVIZI, POSSONO COSTITUIRE UN CONSORZIO SECONDO LE NORME PREVISTE PER LE AZIENDE
SPECIALI …
A TAL FINE I RISPETTIVI CONSIGLI APPROVANO A MAGGIORANZA
ASSOLUTA DEI COMPONENTI UNA CONVENZONE …
L’ ASSEMBLEA DEL CONSORZIO E’ COMPOSTA DAI RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI ASSOCIATI NELLA PERSONA
DEL SINDACO, DEL PRESIDENTE
O DI UN LORO DELEGATO …
L’ASSEMBLEA ELEGGE IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E NE APPROVA GLI ATTI FONDAMENTALI PREVISTI
DALLO STATUTO
TRA GLI STESSI COMUNI E PROVINCE NON PUO’ ESSERE COSTITUITO PIU’ DI UN CONSORZIO
IN CASO DI RILEVANTE INTERESSE PUBBLICO, LA LEGGE DELLO STATO
CONVENZIONE
ATTO CON IL QUALE L’ENTE/SOGGETTO PUBBLICO STABILISCE LE PROPRIE RELAZIONI CON UN ALTRO
SOGGETTO.
TRAMITE LA CONVENZIONE L’ENTE:
– RICONOSCE AL SOGGETTO CON CUI STABILISCE IL RAPPORTO I REQUISITI NECESSARI PER PERSEGUIRE
OBIETTIVI DI INTERESSE PUBBLICO, MEDIANTE SERVIZI E PRESTAZIONI DA ESSO EROGATI
– STABILISCE DI METTERE A DISPOSIZIONE PROPRIE RISORSE, FINANZIARIE O STRUMENTALI, PER IL
PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI
– SANCISCE IL PROPRIO DIRITTO A CONTROLLARE, VERIFICARE E VALUTARE L’OPERATO DEL SOGGETTO
PRIVATO NELL’AMBITO E NEI TERMINI DELLA CONVENZIONE
CONVENZIONI INTERCOMUNALI
E’ UNO STRUMENTO AMMINISTRATIVO PER SVOLGERE FUNZIONI ED ATTIVITA’ IN FORMA ASSOCIATA
“AL FINE DI SVOLGERE IN MODO COORDINATO FUNZIONI E SERVIZI DETERMINATI, I COMUNI E LE PROVINCE
POSSONO STIPULARE TRA LORO APPOSITE CONVENZIONI.
LE CONVENZIONI DEVONO STABILIRE I FINI, LA DURATA, LE FORME DI CONSULTAZIONE DEGLI ENTI
CONTRAENTI, I LORO RAPPORTI FINANZIARI ED I RECIPROCI OBBLIGHI E GARANZIE
PER LA GESTIONE A TEMPO DETERMINATO DI UNO SPECIFICO SERVIZIO O PER LA REALIZZAZIONE DI UN’OPERA
LO STATO E LA REGIONE, NELLE MATERIE DI PROPRIA COMPETENZA, POSSONO PREVEDERE FORME DI
CONVENZIONE OBBLIGATORIA FRA I COMUNI E LE PROVINCE, PREVIA STATUIZIONE DI UN DISCIPLINARE TIPO
(LEGGE 142/1990 ART. 24)
COOPERATIVE
LA COOPERATIVA E’ UNA IMPRESA ATTRAVERSO CUI PIU’ INDIVIDUI SI ASSOCIANO AL FINE DI OTTENERE DALLA
GESTIONE IN COMUNE DI UN’ATTIVITA’ ECONOMICA BENI DI CONSUMO, OCCASIONI DI LAVORO, SERVIZI A
CONDIZIONI MIGLIORI OFFERTI DAL MERCATO
COOPERATIVE SOCIALI
LE COOPERATIVE SOCIALI SONO “IMPRESE SOCIALI” CHA HANNO LO SCOPO DI PERSEGUIRE L’INTERESSE
GENERALE DELLA COMUNITA’ ALLA PROMOZIONE UMANA E ALL’INTEGRAZIONE SOCIALE DI CITTADINI
ATTRAVERSO:
– LA GESTIONE DI SERVIZI SOCIO-SANITARI ED EDUCATIVI (COSIDDETTE COOPERATIVE DI TIPO A)
– LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ DIVERSE- AGRICOLE, INDUSTRIALI, COMMERCIALI, DI SERVIZI – FINALIZZATE
ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE SVANTAGGIATE (COSIDDETTE COOPERATIVE DI TIPO B)
CULTURA DEL SERVIZIO
INSIEME DEI PRINCIPI
E DEI CRITERI DI COMPORTAMENTO
INTERIORIZZATI DAGLI OPERATORI
MEDIANTE I QUALI POSSONO ESSERE
MANTENUTI e
SVILUPPATI
I PROCESSI SOCIALI CHE CONDUCONO
ALLA PRODUZIONE DEI SERVIZI
DECRETO LEGGE
ATTO DI GOVERNO CON FORZA DI LEGGE CHE IL GOVERNO ADOTTA IN CASI STRAORDINARI DI NECESSITÀ ED
URGENZA.
E’ DELIBERATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI ED EMANATO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
NELLO STESSO GIORNO DELLA SUA PUBBLICAZIONE SULLA GAZZETTA UFFICIALE DEVE ESSERE PRESENTATO
ALLE CAMERE PER LA SUA CONVERSIONE IN LEGGE.
I DECRETI PERDONO LA LORO EFFICACIA SE NON SONO CONVERTITI IN LEGGE ENTRO SESSANTA GIORNI
DECRETO LEGISLATIVO
L’ESERCIZIO DELLA FUNZIONE LEGISLATIVA PUÒ ESSERE DELEGATO MEDIANTE UNA LEGGE DAL PARLAMENTO
AL GOVERNO, PER UN TEMPO LIMITATO E CON DETERMINAZIONE DEI PRINCIPI E DEI CRITERI DIRETTIVI E PER
OGGETTI DEFINITI.
IN FORZA DELLA DELEGA IL GOVERNO EMANA DECRETI CON FORZA E VALORE DI LEGGE. CIÒ ACCADE
SOPRATTUTTO IN MATERIE TECNICHE O COMPLESSE (TESTI UNICI, CODICI)
IL DECRETO LEGISLATIVO E’ DUNQUE UNA DECISIONE DEL GOVERNO AVENTE FORZA E VALORE DI LEGGE
ORDINARIA, NEL RISPETTO DI PRINCIPI E CRITERI DETTATI DAL PARLAMENTO CON APPOSITA LEGGE-DELEGA
DEONTOLOGIA
– DOTTRINA DEI DOVERI
– DAL GRECO “DEONTOS”, GENITIVO DI “DEON”: DOVERE
– “TRATTAZIONE DEI DOVERI INERENTI A PARTICOLARI CATEGORIE DI PERSONE” da Dizionario etimologico della
lingua italiana, Zanichelli
– DEONTOLOGIA PROFESSIONALE: INSIEME DI REGOLE CHE RIGUARDANO UNA PARTICOLARE PROFESSIONE
DEVOLUTION – DEVOLUZIONE
DIARIO DI BORDO
strumento del gruppo degli operatori impegnati nella realizzazione di un progetto dove essi annotano quotidianamente i fatti
salienti, le proprie riflessioni personali, idee da sviluppare ….
DIFFERENZIAZIONE SOCIALE
PROCESSO ATTRAVERSO IL QUALE
LE COMPONENTI DI UNA POPOLAZIONE O DI UNA COLLETTIVITA’ (SOCIETA’, ASSOCIAZIONE, ORGANIZZAZIONE,
GRUPPO, SISTEMA SOCIALE)
ACQUISISCONO GRADATAMENTE UN’IDENTITA’ DISTINTA
PER QUANTO RIGUARDA LE FUNZIONI, LE ATTIVITA’, LA STRUTTURA, LA CULTURA,, L’AUTORITA’, IL POTERE
IN SINTESI DIFFERENZIAZIONE SOCIALE SIGNIFICA DIVENTARE DIFFERENTI IN RAPPORTO AD EVENTI SOCIALI
DIPARTIMENTO
AGGREGAZIONE ORGANIZZATIVA DI PIU’ SERVIZI, FINALIZZATA ALL’ESPLETAMENTO COORDINATO DI PIU’
ATTIVITA’ AFFINI O COMPLEMENTARI
DISEGNO DI LEGGE
INIZIATIVA LEGISLATIVA DEL GOVERNO
CON DISEGNO DI LEGGE (D.D.L.) ALLA CAMERA SI INDICANO I PROGETTI DI LEGGE PRESENTATI DAL GOVERNO.
AL SENATO INVECE SI DÀ IL NOME DI DISEGNI DI LEGGE A TUTTI I PROGETTI
DISTRETTI SANITARI
IL DISTRETTO SANITARIO E’ UN’ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA DELL’AZIENDA SANITARIA.
ATTRAVERSO TALE PROCESSO ISTITUZIONALE ED ORGANIZZATIVO SI CREANO LE CONDIZIONI PER DISTRIBUIRE
LE RISORSE SUL TERRITORIO.
I DISTRETTI EROGANO PRESTAZIONI SANITARIE DI PREVENZIONE, DIAGNOSI, CURA E RIABILITAZIONE DI PRIMO
LIVELLO E PRESTAZIONI ASSISTENZIALI A RILIEVO SANITARIO E, SU EVENTUALE DELEGA, LE ATTIVITA’ SOCIO-
ASSISTENZIALI DEI COMUNI
I DISTRETTI SONO INDIVIDUATI MEDIANTE ATTO AZIENDALE DEL DIRETTORE GENERALE, “GARANTENDO UNA
POPOLAZIONE MINIMA DI ALMENO SESSANTAMILA ABITANTI, SALVO CHE LA REGIONE, IN CONSIDERAZIONE DELE
CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DEL TERRITORIO O DELLA BASSA DENSITA’ DELLA POPOLAZIONE
RESIDENTE, DISPONGA DIVERSAMENTE” (Dlgs 502/1992 e 229/1999, art. 3-quater)
DOMANDA
richiesta di intervento da parte degli utenti, in rapporto alla offerta, rappresentata dagli interventi disponibili
DRG Diagnosis Related Groups
classificazione della casistica ospedaliera basata essenzialmente sulla diagnosi principale di dimissione e degli interventi
chirurgici e terapie effettuati nel corso del ricovero. Queste classi costituiscono il sistema D.R.G. che è alla base del
finanziamento degli istituti di cura, introdotto nel 1995 e basato su tariffe specifiche associate ai singoli D.R.G..
EFFICACIA
RAPPORTO FRA I RISULTATI CONSEGUITI
IN RAPPORTO AGLI OBIETTIVI STABILITI
EFFICIENZA
RAPPORTO TRA I PRODOTTI OTTENUTI DAL SISTEMA ORGANIZZATIVO
(PRESTAZIONI; INTERVENTI; PROCESSI DI AIUTO; …)
E LA QUANTITA’ DELLE RISORSE IMPIEGATE
ENTE PUBBLICO
COMPLESSO ORGANIZZATO DI PERSONE E DI COSE CHE PERSEGUE FINI DI INTERESSE COLLETTIVO.
IN GENERALE SONO GLI ENTI ATTRAVERSO CUI LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ESPLICA LA SUA ATTIVITA’
AMMINISTRATIVA.
UN ENTE VIENE QUALIFICATO COME PUBBLICO IN RELAZIONE AL SUO REGIME GIURIDICO, CIOE’ ALL’INSIEME
DELLE NORME CHE NE REGOLANO L’ESISTENZA, L’ATTIVITA’ E L’INSERIMENTO NEL SISTEMA PUBBLICO
“LE PROVINCE E I COMUNI, NONCHE’ GLI ENTI PUBBLICI RICONOSCIUTI COME PERSONE GIURIDICHE, GODONO
DEI DIRITTI SECONDO LE LEGGI E GLI USI OSSERVATI COME DIRITTO PUBBLICO” (Codice civile, art 11)
ENTI LOCALI TERRITORIALI
SOGGETTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PER I QUALI IL TERRITORIO RAPPRESENTA LA CONDIZIONE
ESSENZIALE ALL’ESISTENZA GIURIDICA.
I PRINCIPALI ENTI LOCALI TERRITORIALI SONO LE REGIONI, LE PROVINCE E I COMUNI
SI POSSONO ANCHE CONSIDERARE ENTI LOCALI I CONSORZI FRA ENTI TERRITORIALI, LE UNIONI
INTERCOMUNALI, LE COMUNITA’ MONTANE, LE AZIENDE MUNICIPALIZZATE. LE CAMERE DI COMMERCIO, LE
AZIENDE DI PROMOZIONE TURISTICA
ENTI PUBBLICI ECONOMICI
PERSONE GIURIDICHE PUBBLICHE CHE SVOLGONO ESCLUSIVAMENTE O PRINCIPALMENTE ATTIVITA’
IMPRENDITORIALI IN REGIME DI DIRITTO PRIVATO
(Enciclopedia Garzanti del diritto)
CATEGORIA DI ENTI CHE NON OPERANO IN REGIME DI DIRITTO AMMINISTRATIVO BENSI’ DI DIRITTO PRIVATO ED
HANNO AD OGGETTO ESCLUSIVO O PRINCIPALE L’ESERCIZIO DI UN’IMPRESA
(Dizionario Giuridico Enciclopedico, Edizioni Simone)
ETNOS
FARE RICERCA
EUROPA – COMMISSIONE EUROPEA
organo esecutivo dell’Unione Europea, che emana norme comunitarie immediatamente esecutive nei Paesi membri.
EUROPA – DIRETTIVE
norme comunitarie che richiedono modificazioni legislative all’interno degli stati dell’unione europea, che hanno aderito alla
comunità e li obbliga ad emanare, appunto, successive norme interne di attuazione.
EVENTO SENTINELLA
EVENTO CHE, ANCHE SE SI VERIFICA UNA VOLTA SOLA,
DOVREBBE DETERMINARE UNA INDAGINE CONOSCITIVA
DIRETTA AD ACCERTARE SE VI HANNO CONTRIBUITO FATTORI ELIMINABILI O RIDUCIBILI
IN GENERE SI TRATTA DI EVENTI NEGATIVI
SAREBBE INTERESSANTE INDAGARE ANCHE EVENTI SENTINELLA POSITIVI
(es. RECUPERI DI AUTONOMIA INCONSUETI; RITORNO A DOMICILIO DI PAZIENTI IN CONDIZIONI GRAVI;
MIGLIORAMENTI PERSONALI ED ORGANIZZATIVI)
FAMIGLIE
Famiglia: l’insieme delle persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio o parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi.
Famiglia unipersonale: la famiglia costituita da una sola persona.
Famiglie e persone povere: viene definita povera una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o uguale al
consumo medio pro capite. Per famiglie di diversa ampiezza si utilizza una scala di equivalenza (insieme di coefficienti) che
permette di ottenere il loro consumo equivalente, direttamente confrontabile con quello di una famiglia di due componenti. Sono
considerate povere tutte le persone facenti parte di una famiglia povera.
Famiglie senza nuclei: le famiglie in cui non sono presenti nuclei familiari.
FAMIGLIE NUCLEO FAMILIARE
l’insieme di persone coabitanti che sono legate dal vincolo di coppia (coniugate o non coniugate) e/o dal vincolo genitore-figlio.
Più in particolare un figlio continua ad essere considerato facente parte del nucleo familiare dei genitori (o del genitore) solo fino a
che non costituisce una nuova coppia o fino a che non diventa genitore egli stesso, ossia fino a quando non forma un altro nucleo
familiare. Appare evidente che quello di nucleo familiare è un concetto normalmente più restrittivo rispetto a quello di famiglia;
infatti, nell’ambito di una famiglia possono esistere uno o più nuclei familiari. Può non esservene nessuno come nel caso ad
esempio delle famiglie unipersonali.
FAMIGLIE CONVIVENZA
l’insieme di persone che, senza essere legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità e simili, conducono vita in comune per
motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili. Le persone addette alla convivenza per ragioni di lavoro, se vi
convivono abitualmente, sono considerate membri permanenti della convivenza purché non costituiscano famiglia a sé stante. I
principali tipi di convivenza possono essere così distinti: istituti d’istruzione (collegi, convitti, seminari); istituti assistenziali (per
minorati fisici e psichici, orfanotrofi, brefotrofi, colonie permanenti, ospizi, case di riposo per adulti inabili ed anziani, comunità
terapeutiche e di recupero, dormitori, centri di accoglienza per immigrati e simili); istituti di cura pubblici e privati; istituti di
prevenzione e di pena (istituti di custodia cautelare, istituti per l’esecuzione delle pene, istituti per l’esecuzione delle misure di
sicurezza, istituti di custodia cautelare per minorenni, prigioni scuola, riformatori giudiziari, istituti di rieducazione per minori);
conventi, case ed istituti ecclesiastici e religiosi; caserme ed analoghe sedi, ad uso degli appartenenti alle forze armate ed altri
corpi armati e assimilati, dello Stato e degli Enti Locali; alberghi, pensioni, locande e simili; navi mercantili.
FATTIBILITA’
Per fattibilità si intende la probabilità assegnata alla realizzazione dell’evento considerato In questo modo il decisore cerca di
stabilire il grado di difficoltà insito nella realizzazione di un obiettivo
FATTORI DI QUALITA’
ASPETTI RILEVANTI PER LA PERCEZIONE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DA PARTE DELL’UTENTE
FEDERALISMO
DOTTRINA POLITICA CHE SOSTIENE LA FEDERAZIONE DI PIU’ STATI O DI PIU’ REGIONI
SISTEMA POLITICO CONSISTENTE NELL’UNIONE DI PIU’ STATI IN UNA CONFEDERAZIONE O NELLA
COSTITUZIONE DI UNO STATO FEDERALE
FEDERALISMO FISCALE
SISTEMA POITICO IN CUI GLI ENTI LOCALI RISCUOTONO DIRETTAMENTE LE IMPOSTE E NE DEVOLVONO SOLO
UNA PARTE ALL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE DELLO STATO
FONDAZIONI
organizzazione di beni vincolati ad un determinato scopo
FONDAZIONI
COMPLESSO ORGANIZZATO DI BENI DESTINATI DA UNO O PIU’ SOGGETTI (COSIDDETTI FONDATORI) PER LA
REALIZZAZIONE DI UNO SCOPO GENERALMENTE ALTRUISTICO
NELLA FONDAZIONE PREVALE L’ELEMENTO PATRIMONIALE
“LE ASSOCIAZIONI, LE FONDAZIONI E LE ALTRE ISTITUZIONI DI CARATTERE PRIVATO ACQUISTANO LA
PERSONALITA’ GIURIDICA MEDIANTE IL RICONOSCIMENTO CONCESSO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA” (Codice civile, art. 12)
FORMAZIONE
La formazione rappresenta un concetto in costante evoluzione, sottoposto a nformulazioni continue
Designa in genere tutti quei processi di apprendimento cognitivo, espenerieziale e relazionale finalizzati a preparare l’individuo
allo svolgimento di un ruolo sociale o di una mansione operativa nell’ambito di un’organizzazione
Racchiude in sé sia la dimensione educativa che quella conoscitiva
FORMAZIONE Sapere -Saper fare -Saper essere
Questa tripartizione è un riferimento classico per quanto riguarda l’apprendimento in ambito formativo
– “sapere” rappresenta il livello teorico-culturale, tendenzialmente disciplinare,
– il “saper fare” è riferito sia al livello tecnico-metodologico delle competenze, delle
abilità e delle capacità, sia a quello pratico-espenenziale,
– il “saper essere” in riferimento alle capacita relazio-
nali e ai fattori emozionali
FORMAZIONE Valutazione dei risultati formativi
La valutazione dei risultati formativi e essenzialmente un’attività di ricerca che serve per misurare il soddisfacimento dei bisogni
della formazione
Può avvenire durante l’attività formativa e/o alla sua conclusione In quest’ultimo caso può riguardare le reazioni dei partecipanti,
l’apprendimento raggiunto dai
singoli e dal gruppo e i cambiamenti organizzativi successivi all’intervento
FORMAZIONE ISTRUZIONE SCOLASTICA
Istruzione scolastica: l’istruzione impartita negli istituti che perseguono il fine di educare ed istruire le nuove generazioni.
Essa si suddivide in sei livelli:
1.educazione prescolastica (scuola materna);
2.istruzione primaria (scuola elementare);
3.istruzione secondaria di primo grado (scuola media inferiore);
4.istruzione secondaria di secondo grado (scuola secondaria superiore);
5.istruzione post-secondaria non universitaria (istruzione terziaria);
6.istruzione universitaria (istruzione terziaria).
FORMAZIONE PROGETTAZIONE FORMATIVA
La progettazione formativa è una funzione propria di ogni operatore che svolga una funzione formativa
E’ una funzione necessariamente negoziale perche deve analizzare dialetticamente gli interessi e i bisogni dei diversi interlocutori
Presuppone alcune competenze indispensabili in mento alla strategia progettuale, all’analisi dei bisogni, all’analisi
dell’organizzazione del lavoro e delle Professionalità, alla valutazione dei risultati
GARA
MEZZO CHE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE USA PER SCEGLIERE L’IMPRESA O LA PERSONA PIU’ ADATTA A
REALIZZARE UN’OPERA O A SVOLGERE UN SERVIZIO
GAZZETTA UFFICIALE
SPECIALE QUOTIDIANO, PUBBLICATO DALL’ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO, SU CUI, DOPO LA SUA
PROMULGAZIONE, VIENE PUBBLICATA UNA LEGGE
OLTRE LA “GAZZETTA UFFICIALE” VI SONO I BOLLETTINI UFFICIALI DELLE REGIONI E LA GAZZETTA UFFICIALE
DELLA UNIONE EUROPEA
GAZZETTA UFFICIALE
pubblicazione quotidiana, stampata a Roma, sulla quale vengono riportate, principalmente, le leggi emanate dal parlamento.
GESTIONE
TERMINE USATO PER INDICARE LE COMPLESSE AZIONI CHE SI SVOLGONO IN UN ENTE PER IL
RAGGIUNGIMENTO DEI PROPRI FINI: DIREZIONE E COORDINAMENTO, BILANCI, ATTIVITA’ FINANZIARIE,
GESTIONE DEL PERSONALE, PREDISPOSIZIONE DELLA MODULISTICA
GIOVANI DISAGIO TOSSICODIPENDENZE
la devianza è preceduta da una condizione di disagio, di disorientamento, di frustrazione, di sofferenza. La recente apparizione
della categoria del “disagio” sembra la logica conclusione del processo di “normalizzazione della devianza” (Durkheim E.)
coniato in risposta all’esigenza di introdurre un approccio più soft in grado di rendere conto dei comportamenti e degli
atteggiamenti giovanili non riducibili alla semplice riproduzione di norme e valori del sistema sociale degli adulti o non
interpretabili come chiara contrapposizione ad essi (…). Il termine disagio viene progressivamente utilizzato per descrivere la
condizione giovanile “come la fase in cui le nuove generazioni sono ormai pressoché socializzate e pronte ad entrare nel mondo
adulto, senza tuttavia avere ancora accesso al mondo adulto stesso”. Se il sistema sociale tende a esasperare il senso di
incompletezza e di instabilità proprio della transitorietà che configura la condizione giovanile, il disadattamento strutturale che la
definisce rischia di trasformarsi in malessere diffuso. Ma il fenomeno assume caratteristiche e proporzioni ancora più rilevanti nel
momento in cui l’aumento della complessità sociale trasforma il processo di transizione dall’infanzia alla maturità in un cammino
contrassegnato da indicazioni confuse, con scarsi punti di riferimento significativi, disseminato di ostacoli ben dissimulati.
GIOVANI COMPORTAMENTI TOSSICODIPENDENZE il “RAVE”
in inglese sta per “delirio”, entusiasmo sfrenato. A volte anche “estasi”, dal verbo “to rave” che significa, fra l’altro, andare in
estasi. E qualcuno sostiene addirittura che la parola raver sia stata usata negli anni Sessanta per descrivere gruppi di fans
isteriche. Da circa un decennio si chiamano così le feste non stop in luoghi non canonici per il ballo strapiene di gente e a base di
musica techno suonata fino al mattino con annessi cocktail di droghe di sintesi. Il fenomeno parte nella seconda metà degli anni
Ottanta in Gran Bretagna con il nome di Watehouse parties, feste in vecchie stazioni del metro, capannoni sfitti, fabbriche rimaste
inutilizzate, torri direzionali, aree industriali dismesse. Parties pensati con l’idea di entrare in luoghi alienanti e al tempo stesso
neutri, trasformabili e plasmabili a piacimento attraverso la musica e l’evento. Di lì si passa ai primi raduni “da delirio”, che
ricordano da vicino quelli dei figli dei fiori degli anni Settanta: nomadismo verso la campagna, musica ad alto volume, divertimento
ininterrotto e sfrenato, consumo generalizzato di stupefacenti. Negli anni Novanta parte la reazione: nel novembre 1994 con il
Criminal Justice Act and Pubblic Order Bill, in Inghilterra, i raves sono dichiarati illegali; stessa sorte in Germania, con un’unica
eccezione: dal 1989, nel primo week-end di luglio di ogni anno, si tiene a Berlino la “Love Parade”, un gigantesco rave on the road
che vede affluire da ogni parte del mondo circa un milione di “techno-folli”. La manifestazione che dura alcuni giorni e che vede la
partecipazione dei migliori artisti techno-ambient avviene in un contesto di eccezionali misure di sicurezza e di contenimento. In
Italia il fenomeno esplode nel giugno 1990, ma lo spirito organizzativo è decisamente professionale: i luoghi sono regolarmente
affittati e la SIAE pagata. Gli avvenimenti, in sintonia con quegli anni, non si connotano mai in termini alternativi o “controculturali”.
Nel settembre dello stesso anno una manifestazione è segnata da un evento tragico: un giovane viene ucciso nel corso di una
rissa. Da allora la situazione si deteriora e si frammenta: furti e risse diventano usuali, scompare il pubblico femminile e i techno-
raduni sono pervasi da fremiti ultranazionalistici e di estrema destra. È il 1993: per i raves nostrani comincia il periodo decadente.
GIOVANI HIPPIES
sono i ragazzi della “beat generation”, i giovani degli anni Settanta, quelli che consideravano l’uso di droghe un gesto dal valore
simbolico ed ideologico. Per gli hippy, il consumo di stupefacenti ha rappresentato l’emblema della ribellione nei confronti della
società che vietava e stigmatizzava la pratica di assumere droga. Il fenomeno hippy era proprio fondato su queste basi.
L’ingestione di LSD non era praticata soltanto per accrescere la comunicazione ma anche in funzione iniziatica per riconoscersi
come appartenenti ad un gruppo che aveva una identità alternativa alla società. Gli hippies rifiutavano la competitività, l’esasperato
individualismo, il consumismo edonistico e tutti i valori fondamentali della società considerata ipocrita e ingiusta. Essi cercavano di
realizzarsi in una struttura sociale nuova in cui ciascuno avesse un ruolo liberamente scelto. La vita comunitaria, la comunicazione
con gli altri, il contatto con la natura, la libertà da ogni obbligo, erano gli ideali degli hippies, i cui gruppi si componevano e
scomponevano secondo la voglia o l’estro dei momento
GIOVANI TOSSICODIPENDENZE “FUORI ORARIO”
nonostante il nome in inglese, il fenomeno è prettamente italiano, o meglio non conosce analoghi in Europa per eccesso e fantasia.
Gli afterhours sono “mondi senza limiti”, locali aperti dalle sei del mattino fino a pomeriggio inoltrato. Ci si arriva dopo essere
stati tutta la notte in giro nei locali “usuali”. Si svolgono spesso in discoteche di montagna, night di paese, strani pub o grandi
abitazioni private. L’afterhurs è questo: iniziare quando gli altri vanno a dormire, ballare mentre gli altri stanno pranzando, essere
avvolti dal buio anche se fuori c’è luce, sfiorare l’apice dell’evento nello stesso istante in cui, per gli altri, l’evento comincia. È il
piacere, costruito, del sentirsi diversi. Sempre in Italia ha preso piede un’ulteriore originale esperienza non comune nel panorama
internazionale i cosiddetti after tea. In prosecuzione con la serata in discoteca e il “fuori orario”, queste feste iniziano nel
pomeriggio e terminano alla mezzanotte della domenica. Ancora uno spostamento in auto prima di affrontare questa ultima trance
del week-end: a questo punto l’uso di amfetamine ed ecstasy è praticamente inevitabile.
GRAVITAS
PESANTEZZA
PESO
CARICO
DA CUI ANCHE: IMPORTANZA
HANDICAP DISABILITA’ MENOMAZIONE
Disabilità: secondo la classificazione formulata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980 (International
Classification of Disease, Disability and Handicap, ICDH) si compone di tre livelli, menomazione, disabilità ed handicap, che
vengono così definiti:
per menomazione si intende “qualsiasi perturbazione mentale o fisica del funzionamento del corpo. Essa è caratterizzata da
perdite o anomalia anatomica, psicologica o fisiologica (a livello di un tessuto, di un organo, di un sistema funzionale o di una
singola funzione del corpo)”;
per disabilità si intende “la riduzione o la perdita di capacità funzionali o dell’attività conseguente alla menomazione”;
l’handicap è lo “svantaggio vissuto a causa della presenza di menomazione o disabilità. Esso dunque esprime le conseguenze
sociali e ambientali della disabilità o della menomazione”.
IMPATTO
Per impatto si intende l’effetto di cambiamento prodotto sulla popolazione target o sul sistema
INCHIESTE PARLAMENTARI
LE CAMERE POSSONO DISPORRE INCHIESTE SU MATERIE DI PUBBLICO INTERESSE, NOMINANDO FRA I PROPRI
COMPONENTI UNA COMMISSIONE, FORMATA IN MODO DA RISPECCHIARE LA PROPORZIONE DEI VARI GRUPPI
PARLAMENTARI.
LA COMMISSIONE D’INCHIESTA PROCEDE ALLE INDAGINI E AGLI ESAMI CON GLI STESSI POTERI E LE STESSE
LIMITAZIONI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
INDICATORI
– VARIABILI AD ELEVATO CONTENUTO INFORMATIVO CHE CONSENTONO DI DESCRIVERE FENOMENI COMPLESSI
E DI ORIENTARE LE DECISIONI
– CARATTERISTICHE QUALITATIVE (PARAGONABILE) O QUANTITATIVE (MISURABILI) DI UN OGGETTO O DI UN
FENOMENO CHE SU QUESTI CONSENTE DI COSTRUIRE IPOTESI e DI DARE GIUDIZI
– QUOZIENTI FRA VALORI E/O QUANTITÀ’ TRATTE DA DOCUMENTI PROGRAMMATICI E CONSUNTIVI DELL’ENTE
LOCALE
INDICATORI DI ESITO
CIO’ CHE SI RIESCE A FARE
MA SOPRATTUTTO I CAMBIAMENTI (DI SALUTE, BENESSERE)
CHE POSSONO ESSERE ATTRIBUITI AL PROCESSO ASSISTENZIALE
Fonte: Donabedian, La qualità dell’assistenza sanitaria, La Nuova Italia Scientifica 1990,
p. 95, 97,108
INDICATORI DI PROCESSO
CIO’ CHE GLI OPERATORI FANNO PER GLI ASSISTITI /UTENTI / CLIENTI
CIO’ CHE FANNO GLI UTENTI
RUOLI DELLE RETI COMUNITARIE
Fonte: Donabedian, La qualità dell’assistenza sanitaria, La Nuova Italia Scientifica 1990,
p. 95, 97,108
INDICATORI DI QUALITA’
VARIABILI QUANTITATIVE O PARAMETRI QUALITATIVI CHE REGISTRANO UN CERTO FENOMENO, RITENUTO
“INDICATIVO” DI UN FATTORE DI QUALITA’.
PER OGNI FATTORE DI QUALITA’ POSSONO ESISTERE PIU’ INDICATORI.
UNA CLASSIFICAZIONE “CLASSICA” (DONABEDIAN) SUDDIVIDE IN :
INDICATORI DI PROCESSO, DI STRUTTURA, DI ESITO
INDICATORI DI STRUTTURA
COMPONENTI, MATERIALI ED ORGANIZZATIVE, DEL CONTESTO
IN CUI SI ATTUA IL PROCESSO DI EROGAZIONE
RISORSE UMANE, FISICHE, TECNICHE, FINANZIARIE, ORGANIZZATIVE
Fonte: Donabedian, La qualità dell’assistenza sanitaria, La Nuova Italia Scientifica 1990,
p. 95, 97,108
INPUT
INDICA GENERICAMENTE TUTTI QUEI FATTORI
CHE, DALL’ESTERNO, INTERPELLANO, CONDIZIONANO, GIUNGONO ALL’ORGANIZZAZIONE:
COME LE RISORSE UMANE,
QUELLE TECNOLOGICHE …
ISO – (INTERNATIONAL STANDARD ORGANIZATION)
ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE CHE RAGGRUPPA ORGANISMI DI NORMAZIONE DI 110 PAESI,
AVENTE LA FINALITA’ DI FAVORIRE NEL MONDO LO SVILUPPO DELLA NORMAZIONE,
ALLO SCOPO DI FACILITARE GLI SCAMBI COMMERCIALI E LA PRESTAZIONE DI SERVIZI FRA STATI
E DI REALIZZARE ACCORDI NEI CAMPI SCIENTIFICO, TECNICO, ECONOMICO, INTELLETTUALE
ISTITUZIONI
SECONDO LA PROSPETTIVA DELL’ISTITUZIONALISMO CLASSICO PER “ISTITUZIONI” SI INTENDONO LE REGOLE
COSTITUZIONALI, IL SISTEMA ELETTORALE E LE PROCEDURE FORMALI ALL’INTERNO DELLE QUALI AVVIENE IL
PROCESSO POLITICO
IN UNA ACCEZIONE PIU’ AMPIA SI INTENDONO ANCHE TUTTI QUEGLI ELEMENTI ISTITUZIONALIZZATI DI NATURA
SIA POLITICA CHE SOCIALE (PRATICHE, ORGANIZZAZIONI, POLITICHE PUBBLICHE, REGIMI INTERNAZIONALI,
PARADIGMI SCIENTIFICI, CONOSCENZE, VALORI) CHE ENTRANO A FAR PARTE DELL’AMBIENTE DI UNA POLITICA
PUBBLICA
Fonte: Capano G., Giuliani M., Dizionario di politiche pubbliche, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1996, p.193-199
ISTITUZIONI PUBBLICHE DI ASSISTENZA E BENEFICENZA – I.P.A.B.
SONO ENTI DI DIRITTO PUBBLICO CHE HANNO IN TUTTO O IN PARTE IL FINE DI:
– PRESTARE ASSISTENZA AI POVERI
– PROVVEDERE ALLA LORO EDUCAZIONE, ISTRUZIONE, AVVIAMENTO A QUALCHE PROFESSIONE, ARTE O
MESTIERE, OD IN QUALSIASI ALTRO MODO AL LORO MIGLIORAMENTO MORALE ED ECONOMICO (L. 17.7.1890 N.
6972, ART. 1)
NEL CORSO DEL TEMPO LE FINALITA’ ED ORGANIZZAZIONE DI TALI ENTI SONO PROFONDAMENTE CAMBIATI. Le
I.P.A.B. POSSONO CLASSIFICARSI IN BASE AL LORO FINE: EDUCATIVE; SANITARIE, ASSISTENZIALI, MISTE.
OGGI COSTITUISCONO LA PRINCIPALE BASE PER LO SVILUPPO DELLE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI PER
GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
SONO AMMINISTRATE DA CONSIGLI, ISTITUITI DALLE TAVOLE DI FONDAZIONE E DAGLI STATUTI
IL PIU’ IMPORTANTE ORGANO ISTITUZIONALE DI UNA I.P.A.B. E’ IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, IL QUALE
NOMINA IL PRESIDENTE
Fonte informativa: Soliani Giovanni, Selezioni e concorsi nelle Ipab, Casanova Editore, Parma 1998, p.340
JUS LOCI
JUS SANGUINIS
LAVORO, MOBBING
FORMA DI TERRORE PSICOLOGICO ESERCITATO SUL POSTO DI LAVORO
DA PARTE DI CAPI O COLLEGHI
E VOLTO ALLA DISTRUZIONE PSICOLOGICA, SOCIALE E PROFESSIONALE
DELLA VITTIMA
Fonte: Heinz Leymann, 1993
LEGGE DELEGA
LEGGE CHE ATTRIBUISCE AL GOVERNO IL POTERE-DOVERE DI EMANARE NORME GIURIDICHE (DECRETO
LEGISLATIVO) SECONDO I PRINCIPI E CRITERI DETTATI DALLO STESSO PARLAMENTO
LEGGE FINANZIARIA
E’ LO STRUMENTO CHE DISPONE ANNUALMENTE IL QUADRO DI RIFERIMENTO FINANZIARIO PER IL PERIODO
COMPRESO NEL BILANCIO PLURIENNALE E PROVVEDE ALLA REGOLAZIONE ANNUALE DELLE GRANDEZZE
PREVISTE DALLA LEGISLAZIONE VIGENTE AL FINE DI ADEGUARNE GLI EFFETTI FINANZIARI AGLI OBIETTIVI
LA LEGGE DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO NON PUÒ STABILIRE NUOVI TRIBUTI E NUOVE SPESE. QUINDI,
INSIEME ALLA LEGGE DI BILANCIO, VIENE DISCUSSO UN ALTRO DOCUMENTO, CHAMATO “LEGGE FINANZIARIA”,
CHE INTRODUCE INNOVAZIONI NORMATIVE IN MATERIA DI ENTRATE E DI SPESE E FISSA IL TETTO MASSIMO DI
INDEBITAMENTO DELLO STATO.
LA LEGGE FINANZIARIA DEVE ESSERE APPROVATA DA CIASCUNA DELLE DUE CAMERE PRIMA DELLA LEGGE DI
BILANCIO ED HA GRANDE IMPORTANZA POLITICA POICHÉ IN ESSA, E NEI DISEGNI DI LEGGE COLLEGATI, SI
CONCENTRA OGNI ANNO LA MANOVRA ECONOMICA DESTINATA A GOVERNARE IL PAESE
LEGGI
IL TERMINE LEGGE È SPESSO ACCOMPAGNATO DA QUALIFICAZIONI CHE HANNO UN PRECISO SIGNIFICATO
TECNICO E CHE SONO ABITUALMENTE IMPIEGATE NEL LINGUAGGIO POLITICO E GIURIDICO. SI DISTINGUONO:
– LEGGE COSTITUZIONALE, CHE DEVE ESSERE APPROVATA DAL PARLAMENTO CON UNA PARTICOLARE
PROCEDURA
– LEGGE-DELEGA, CHE DELEGA IL GOVERNO, A CERTE CONDIZIONI, L’ESERCIZIO DELLA FUNZIONE LEGISLATIVA
– LEGGE DI CONVERSIONE DEI PROVVEDIMENTI STRAORDINARI DI NECESSITÀ ED URGENZA ADOTTATI DAL
GOVERNO (DECRETI LEGGE)
– LEGGE DI BILANCIO, CHE APPROVA IL BILANCIO DELLO STATO, PRESENTATO DAL GOVERNO
– LEGGE – QUADRO O LEGGE – CORNICE, CHE FISSA I PRINCIPI FONDAMENTALI AI QUALI LE REGIONI DEVONO
ATTENERSI NELL’ESERCIZIO DELLA LORO ATTIVITÀ LEGISLATIVA
– LEGGE – PONTE, PER INDICARE PROVVEDIMENTI CHE SI PROPONGONO DI GARANTIRE IL RACCORDO FRA UNA
LEGGE ORMAI ESAURITA E QUELLA, DA EMANARE, CHE DOVRÀ SOSTITUIRLA
– LEGGE – STRALCIO, PER INDICARE PROVVEDIMENTI CHE ANTICIPANO PARZIALMENTE LA DISCIPLINA PIÙ
ORGANICA E COMPLETA
LEGGI REGIONALI
FONTI NORMATIVE DELIBERATE DAL CONSIGLIO REGIONALE NELL’ESERCIZIO DELLA AUTONOMIA
RICONOSCIUTA ALLE REGIONI
.
LE REGIONI A STATUTO ORDINARIO HANNO UN POTERE LEGISLATIVO CONCORRENTE.
LE LEGGI REGIONALI SONO TENUTE AL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE, DELLE ALTRE LEGGI COSTITUZIONALI E
DEGLI STATUTI REGIONALI
VALE PER TUTTE LE LEGGI REGIONALI IL LIMITE TERRITORIALE.
NEL SETTORE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI NEI DECENNI PRECEDENTI VI È SEMPRE STATO UN RAPPORTO FRA
LEGGI – QUADRO E LEGGI REGIONALI ATTUATIVE, MA SPESSO LE REGIONI HANNO ELABORATO PROPRIE
STRATEGIE DI POLITICA SOCIALE, NELL’AMBITO DELLA LORO AUTONOMIA
LEGISLATURA
ARCO DI TEMPO CHE INTERCORRE TRA UNA ELEZIONE GENERALE E L’ALTRA
LICITAZIONE PRIVATA
METODO DI SCELTA DEL CONTRAENTE CHE SI CARATTERIZZA PER LA PRESENZA DI UN MOMENTO DI PRE-
SELEZIONE.
INFATTI I SOGGETTI INTERESSATI ED IN POSSESSO DEI REQUISITI INDICATI NELL’AVVISO DI GARA DEVONO
PRESENTARE LA LORO DOMANDA DI PARTECIPAZIONE.
SULLA BASE DI TALI DOMANDE L’AMMINISTRAZIONE APPALTATRICE FORMA L’ELENCO DELLE IMPRESE DA
INVITARE ALLA GARA, MOTIVANDO LE RAGIONI PER LE QUALI HA EVENTUALMENTE ESCLUSO DA TALE ELENCO
UNA IMPRESA
MANDATO DEL SERVIZIO
CIO’ CHE E’ RICHIESTO AL SERVIZIO
DAL PUNTO DI VISTA ISTITUZIONALE (LEGGI, REGOLAMENTI)
RAPPRESENTA UN BINARIO, SOTTOPOSTO A CAMBIAMENTI NORMATIVI, SU CU SI COSTRUISCE IL LAVORO
PROFESSIONALE
DETERMINA GLI IMPEGNI DI SPESA, GLI ORGANICI, LE SEDI …
MARGINALITA’
indica una condizione statica o uno status sociale, cioè una condizione di fatto, che a volte implica o presuppone l’emarginazione e
a volte vi conduce. Marginalità ed Emarginazione non sono sinonimi. L’emarginazione, infatti, indica un processo dinamico o un
risultato di azioni che si attuano a livello sociale o addirittura istituzionale. Marginali sono quegli status sociali che comportano,
per persone o gruppi il vivere in condizioni diverse e solitamente peggiori da quelle della società nel suo complesso; la
marginalità comporta riduzione delle aspettative di affermazione sociale, minore responsabilità sociale, minore partecipazione alla
vita e alle decisioni collettive. Il fenomeno della marginalità si osserva nei confronti di certi status collettivi ed è in questo senso che
vi rientrano i giovani, i vecchi, le donne, le persone di colore, i “nuovi poveri” i pensionati ai limiti della sussistenza, gli
handicappati fisici e psichici, gli sconfitti, chi è inesorabilmente confinato nelle periferie più povere e degradate, coloro, in
definitiva, che non hanno potuto reggere alla corsa al benessere ed alla tensione della competitività della società attuale, o non
hanno voluto aderirvi o vi sono stati esclusi. Ancora, la marginalità è connessa a certi individui che, nella logica dell’ideologia del
profitto, non sono produttivi o hanno perduto la capacità di produrre beni economici: invalidi e disoccupati. La marginalità esiste per
certi malati, specialmente per i malati di mente. Infine, la marginalità è connessa con la devianza e con la microcriminalità, nel
senso che dai gruppi marginali più facilmente – ma non certo esclusivamente – traggono origine certe devianze e certo tipo di
delittuosità minore: ma, mentre nei confronti dei devianti o dei delinquenti si manifesta la disapprovazione sociale e, quindi, un
giudizio morale negativo, nei confronti di altri marginali manca questo giudizio di valore sfavorevole. Oggi la marginalità ha
assunto nuovi nomi e nuovi volti. C’è una marginalità a livello economico, che si esprime come precarietà occupazionale, instabilità
remunerativa, debolezza sociale, inferiorità di status; c’è una marginalità a livello psicologico, che si esprime come fragilità dell’Io
e rigidità, apatia e indifferenza, disinteresse e cinismo, assenza di progettualità e paura del futuro, mancanza di scopi e
MEANS – TESTED
BENEFICI CONDIZIONATI DAL REDDITO
METAFORA
DAL GRECO “metà'”, OLTRE, ALTROVE
E “phore”, IN ALTRO LUOGO
CIOE’ TRASFERIRE UN SIGNIFICATO SU UN’ALTRA IMMAGINE
FIGURA RETORICA CHE CONSISTE NEL TRASFERIRE A UN OGGETTO IL TERMINE PROPRIO DI UN ALTRO,
SECONDO UN RAPPORTO DI ANALOGIA
MINISTERI
SETTORE IN CUI SI RIPARTE L’AMMINISTRAZIONE ATTIVA DELLO STATO. E’ UN’ORGANIZZAZIONE COMPLESSA,
ARTICOLATA IN UNA PLURALITÀ DI UFFICI, CUI È PREPOSTO UN MINISTRO CHE ASSOCIA FUNZIONI DI ORGANO
COSTITUZIONALE E DI CAPO DELL’AMMINISTRAZIONE.
I MINISTERI MAGGIORMENTE COINVOLTI NELLE POLITICHE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI:
– MINISTERO PER LA SOLIDARIETÀ SOCIALE
– MINISTERO DELLA SANITÀ
– MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
– MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITÀ
– MINISTERO PER LA FUNZIONE PUBBLICA
MINISTRI
LA COSTITUZIONE STABILISCE CHE IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA È COMPOSTO DAL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO DEI MINISTRI E DAI MINISTRI, CHE COSTITUISCONO INSIEME IL CONSIGLIO DEI MINISTRI.
I MINISTRI SONO NOMINATI DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SU PROPOSTA DEL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO
MODERNIZZAZIONE
PROCESSI SOCIALI, ECONOMICI, POLITICI, CULTURALI CHE PORTANO UNA SOCIETÀ AD ASSUMERE LE
CARATTERISTICHE PROPRIE DI UNA SOCIETÀ INDUSTRIALE
MORALE DELLA VICINANZA
“I familiari fanno cerchio perché Cogne insegna. I membri della famiglia e i vicini di casa hanno una capacità sorprendente di
ignorare o fingere di ignorare che cosa accade davanti ai loro occhi, come spesso succede con gli abusi sessuali, la violenza,
l’alcolismo, la follia o la semplice infelicità. Esiste un livello sotterraneo dove tutti sanno quello che sta succedendo, ma in
superficie si mantiene un atteggiamento di assoluta normalità, quasi una regola di gruppo che impegna tutti a negare ciò che
esiste e si percepisce.
Siamo al diniego che è il primo adattamento della famiglia alla devastazione causata da un membro, sia esso alcolista, o drogato, o
pedofilo, o violento, o folle, o infanticida. La sua presenza deve essere negata, ignorata, sfuggita o spiegata come qualcos’altro,
altrimenti si rischia di tradire la famiglia. Qui scatta quella che potremmo definire la “morale della vicinanza”, che è quanto di più
pernicioso ci sia per la coscienza privata, e a maggior ragione per quella pubblica. Infatti, la morale della vicinanza tende a
difendere il gruppo (familiare, comunitario) e a ignorare tutto il resto. E così finisce col sostituire alla responsabilità, alla
sensibilità morale, alla compassione, al senso civico, al coraggio, all’altruismo, al sentimento della comunità, l’indifferenza,
l’ottundimento emotivo, la desensibilizzazione, la freddezza, l’alienazione, l’apatia, l’anomia e alla fine la solitudine di tutti nella vita
della città”.
Umberto Galimberti, in La Repubblica 27 maggio 2005
MORTALITA’ INFANTILE
comprende i morti nel primo anno di vita, ossia i nati vivi deceduti anteriormente al compimento del 1° compleanno, compresi quelli
morti prima della registrazione della nascita.
MORTE
cessazione di ogni segno di vita in un qualsiasi momento successivo alla nascita vitale.
NATO MORTO
decesso fetale che si verifica a partire dal 180° giorno di durata della gestazione.
NATO VIVO
il prodotto del concepimento che, una volta espulso o completamente estratto dal corpo materno, indipendentemente dalla durata
della gestazione, respiri o manifesti altro segno di vita.
NEW DEAL
serie di interventi statali adottati negli Stati Uniti d’America, per uscire dalla crisi economica del 1929.
O.T.A. – Operatore Tecnico Assistenza
Figura professionale del comparto sanitario deputata agli interventi di igiene ambientale e di assistenza diretta ai pazienti, in
collaborazione con l’infermiere professionale
ORGANIZZAZIONE
NEL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI SI POSSONO FARE LE SEGUENTI DISTINZIONI:
– ORGANIZZAZIONE: SCHEMA DI RIPARTIZIONE DELLE DIVERSE RESPONSABILITA’, LORO SUDDIVISIONI E FORME
DI COORDINAMENTO
– STRUTTURA: INSIEME DELLE UNITA’ OPERATIVE CHE COSTITUISCONO IL SISTEMA SANITARIO E SOCIO-
SANITARIO
– FUNZIONAMENTO: MODALITA’ OPERATIVE DELLE DIVERSE UNITA’ CHE COMPONGONO IL SISTEMA SOCIO-
SANITARIO
IL TERMINE E’ IMPIEGATO ANCHE PER DESIGNARE L’ “AZIONE DELL’ORGANIZZARE”
ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITA’ SOCIALE – ONLUS
CON TALE TERMINE SI INTENDE UN “CONTENITORE” FISCALE CUI POSSONO ADERIRE I VARI SOGGETTI
OPERANTI NEL CAMPO DELLA CULTURA, DELLO SPORT, E DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE ADEGUANDO I PROPRI
STATUTI ALLE REGOLE FISSATE DALLA LEGGE (Dgls 460/1997)
POSSONO ENTRARE A FAR PARTE DELLA CATEGORIA “ONLUS”: LE ASSOCIAZIONI, LE FONDAZIONI, I COMITATI, LE
SOCIETA’ COOPERATIVE, ALTRI ENTI PRIVATI CON O SENZA PERSONALITA’ GIURIDICA
SONO IN OGNI CASO CONSIDERATE ONLUS: LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO, LE ORGANIZZAZIONI NON
GOVERNATIVE RICONOSCIUTE IDONEE, LE COOPERATIVE SOCIALI
LE ONLUS HANNO VARIE AGEVOLAZIONI FISCALI.
AL FINE DELLE IMPOSTE DIRETTE NON SONO CONSIDERATE COMMERCIALI LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’
ISTITUZIONALI E I PROVENTI DERIVANTI DALL’ESERCIZIO DI ATTIVITA’ CONNESSE NON CONCORRONO ALLA
FORMAZIONE DEL REDDITO
OUTCOME
EFFETTI PRODOTTI DALL’EROGAZIONE DEL SERVIZIO SUGLI UTENTI
INDICA IL MUTAMENTO APPORTATO RISPETTO AGLI OBIETTIVI PREFISSATI
OUTPUT
PRESTAZIONI E ATTIVITA’ PRODOTTE DAI SERVIZI
PIANI DI ZONA
NELLA REGIONE DEL VENETO IL PIANO DI ZONA DEI SERVIZI SOCIALI E’ UNO STRUMENTO PROGRAMMATORIO
FINALIZZATO A FACILITARE LA COMUNICAZIONE INTER-ISTITUZIONALE FRA COMUNI E AZIENDA SANITARIA.
SVOLGE UNA PLURALITA’ DI FUNZIONI:
– LETTURA CONDIVISA DELL’EVOLUZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEI BISOGNI DEL TERRITORIO
– RACCORDO FRA IL RUOLO PROGRAMMATORIO DEI COMUNI E QUELLO DELLE AZIENDE ULSS
– RICOGNIZIONE SULLE FORME AMMINISTRATIVE DI GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA ZONA
– OCCASIONE PER INDIVIDUARE LE FORME DI COOPERAZIONE FRA RISORSE PUBBLICHE E PRIVATE
– OPPORTUNITA’ PER ELABORARE UNA COMUNICAZIONE SUI PROBLEMI SOCIO-SANITARI FRA I VARI SOGGETTI
DEI TERRITORI
A LIVELLO STATALE, NEI PROGETTI DI LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI E’ PREVISTA L’ADOZIONE DI UN
“PIANO TERRITORIALE” CHE INDIVIDUA GLI OBIETTIVI STRATEGICI, LE PRIORITA’ DI INTERVENTO E GLI
STRUMENTI E LE RISORSE PER LA LORO REALIZZAZIONE
POLITICA PUBBLICA
PROGRAMMA DI AZIONE ATTUATO DA UNA AUTORITÀ PUBBLICA (MENY Y., THOENIG J.-C., LE POLITICHE
PUBBLICHE, IL MULINO, BOLOGNA 1991, P. 10)
PRODOTTO DELL’ATTIVITÀ DI UN’AUTORITÀ PROVVISTA DI POTERE PUBBLICO E DI LEGITTIMITÀ ISTITUZIONALE
(IDEM, P. 105)
SI PRESENTA SOTTO FORMA DI UN INSIEME DI PRASSI E DIRETTIVE CHE PROMANANO DA UNO O PIÙ ATTORI
PUBBLICI (IDEM, P. 105)
POLITICA SIMBOLICA
POVERTA’ ASSOLUTA
Condizione economica di limitata abilità ad acquistare beni o servizi, definita indipendentemente dallo standard di vita medio della
popolazione di riferimento.
Viene determinata sulla base di un paniere di beni e servizi ritenuti essenziali, rivalutato negli anni per tener conto della variazione
dei prezzi correnti.
POVERTA’ RELATIVA
Limitata abilità ad acquistare beni o servizi
E’ definita relativamente al reddito o al consumo medio o mediano della popolazione di riferimento.
POVERTA’, incidenza della
Percentuale di famiglie con reddito pari o al di sotto della soglia di povertà.
POVERTA’, intensità della
Misura (in percentuale) di quanto il reddito medio delle famiglie definite povere è al di sotto della soglia di povertà
POVERTA’, RISCHIO RELATIVO DI
Incidenza della povertà in una determinata categoria di individui relativamente all’intera popolazione.
POVERTA’, soglia della
per una famiglia di due componenti corrisponde al consumo medio pro capite risultante dall’indagine sui consumi delle famiglie
dell’Istat.
PRESTAZIONI SOCIALI
trasferimenti correnti, in denaro o in natura, a favore delle famiglie effettuati tramite sistemi organizzati collettivamente o, al di fuori
di tali sistemi, dalle Amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al fine di coprire gli oneri derivanti dal
verificarsi di determinati eventi (malattia, vecchiaia, invalidità, disoccupazione, ecc.).
PREVIDENZA SOCIALE
SETTORE DELLA LEGISLAZIONE SOCIALE CHE HA COME FINE LA TUTELA DEI LAVORATORI E LORO FAMILIARI DAI
RISCHI CONNESSI ALLA MENOMAZIONE O PERDITA DELLE CAPACITA’ LAVORATIVE IN CASO DI : MALATTIA,
INFORTUNI E MALATTIE, INVALIDITA’, VECCHIAIA
RICOMPRENDE LE FUNZIONI CONNESSE ALLE ASSICURAZIONI SOCIALI OBBLIGATORIE (COST. ART. 38)
EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI COMMISURATE A PRECISI REQUISITI SULLA BASE DEL VERSAMENTO DI
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
INSIEME DEGLI ATTI E DELLE ATTIVITA’ COMPIUTI DALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ALLO SCOPO DI
ADOTTARE UN ATTO FINALE (es. AUTORIZZAZIONE; CONTRATTO, CONVENZIONE)
PROCESSO
INSIEME DI ATTIVITA’ ORGANIZZATE E CORRELATE AVENTI PER OBIETTIVO LA PRODUZIONE DI UN BENE O IL
CONTROLLO DI CERTI EVENTI O PARAMETRI
O ANCHE:
SEQUENZA CHE COLLEGA IN SENSO LOGICO E TEMPORALE LE ATTIVITA’ NECESSARIE PER REALIZZARE UNA
PRESTAZIONE O UN SERVIZI
PROCESSO DI UNA POLITICA
CINQUE FASI PRINCIPALI:
– IDENTIFICAZIONE DI UN PROBLEMA
– ELABORAZIONE DI UN PROGRAMMA
– COSTRUZIONE DI UN ASSETTO ISTITUZIONALE LEGITTIMATO NELLO SPECIFICO SISTEMA POLITICO
– TRADUZIONE CONCRETA DEGLI ORIENTAMENTI IN AZIONI
– RICADUTA SUI VARI SOGGETTI ED ATTORI SOCIALI
RIELABORAZIONE DI: MENY Y., THOENIG J.-C., LE POLITICHE PUBBLICHE, IL MULINO 1991, P. 106-107)
PRODOTTO INTERNO LORDO – PIL
valore dei beni e dei servizi finali prodotti in uno Stato in un anno di tempo
PROFESSIONE
ATTIVITA’ LAVORATIVA INTELLETTUALE CHE RICHIEDE UNO SPECIFICO TITOLO DI STUDIO
DAL LATINO “PROFESSU”: CHE HA DICHIARATO APERTAMENTE
(PARTICIPIO PASSATO DI “PROFITERI”: DICHIARARE APERTAMENTE)
PROGETTO
DAL LATINO “pro”, AVANTI
E “iacere”, GETTARE
CIOE’ GETTARE AVANTI UN PENSIERO, UNA INTENZIONE
PROGETTO DI LEGGE
E’ UN TESTO REDATTO IN ARTICOLI E PRECEDUTO DA UNA RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEI PROPONENTI,
TITOLARI DEL DIRITTO DI INIZIATIVA LEGISLATIVA
NELA DIZIONE IN USO ALLA CAMERA COMPRENDE I DISEGNI E LE PROPOSTE DI LEGGE
PROPOSTA DI LEGGE
ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DESIGNA I PROGETTI DI LEGGE DI INIZIATIVA NON GOVERNATIVA
PROVINCIA
Secondo l’art. 3, comma 3, del Decreto Legislativo 267/2000 “la Provincia è l’Ente locale intermedio tra Comune e Regione, cura
gli interessi e promuove lo sviluppo della comunità provinciale”. La Provincia raccoglie le proposte dei Comuni e concorre alla
formazione dei programmi e piani regionali; può costituire consorzi, partecipare ad accordi di programma con i Comuni o con
altre Province.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
INSIEME DEGLI ENTI CHE HANNO L’OBIETTIVO DI PERSEGUIRE COMPITI DI PUBBLICO INTERESSE
SISTEMA DI ORGANIZZAZIONI CHE SVOLGONO ATTIVITA’ FINALIZZATE A:
– FUNZIONI DI ORDINE, GARANZIA, DIRITTI, CONTROLLO DELLA LEGALITA’
– FUNZIONI DI PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI
– FUNZIONI DI REGOLAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE
– FUNZIONI DI SVILUPPO SOCIO-CULTURALE
QUALITA’ – MANUALE DI
DOCUMENTO CHE ENUNCIA LA POLITICA DELLA QUALITÀ’ ADOTTATA
E DESCRIVE PUNTUALMENTE IL SISTEMA DI QUALITA’ DI UN’ORGANIZZAZIONE
QUALITA’ – SISTEMA DI
RACCOLTA SISTEMATICA DI INFORMAZIONI
SU UNO O PIU’ SERVIZI IN MERITO A:
RISORSE UTILIZZATE
FUNZIONAMENTO (PROCESSO DI LAVORO)
ATTIVITA’ E PRESTAZIONI FORNITE (OUT-PUT)
RISULTATI CONSEGUITI (OUT-COME)
CON MODALITA’ CHE PERMETTONO
UNA VALUTAZIONE ESTERNA
QUANTIFICABILE O ALMENO CONDIVISIBILE
DA PARTE DI SOGGETTI DIVERSI DAGLI EROGATORI
DEL SERVIZIO STESSO
fonte: Dipartimento Affari Sociali-Gruppo Qualità Sociale – 1998
QUALITA’ – VRQ – VERIFICA E REVISIONE DELLA QUALITA’
OBIETTIVI DELLA V.R.Q.:
GARANTIRE LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA
VALUTARE L’USO APPROPRIATO DELLE TECNOLOGIE
SANITARIE
FORMARE E AGGIORNARE IL PERSONALE SANITARIO
AFFINCHE’ LA VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA’ E DEI
RISULTATI DIVENTINO PARTE INTEGRANTE DEL
LAVORO
REVISIONE DELLE PROCEDURE, FORMULAZIONE DI
PROTOCOLLI TECNICI E SCIENTIFICI DI
REDDITO
flusso di denaro che si rende disponibile per un soggetto in un determinato periodo di tempo e può essere:
– pro capite, ed è il valore che si ottiene dividendo il reddito nazionale per il numero di abitanti dello Stato
– nazionale lordo, che è l’insieme dei redditi che vengono distribuiti tra tutti i soggetti che hanno contribuito alla produzione.
REGIONI
ENTI TERRITORIALI DOTATI DI AUTONOMIA STATUTARIA, LEGISLATIVA, AMMINISTRATIVA, FINANZIARIA.
SONO ENTI DI AUTOGOVERNO, NEL SENSO CHE SONO LIBERE DI REGOLARE CON PROPRI ATTI
(PRINCIPALMENTE LE LEGGI REGIONALI) LE MATERIE DI PROPRIA COMPETENZA
LA COSTITUZIONE PREVEDE DUE TIPI DI REGIONI:
– A STATUTO SPECIALE (SICILIA, SARDEGNA, VALLE D’AOSTA; FRIULI VENEZIA GIULIA; TRENTINO ALTO ADIGE),
CHE HANNO UN ORDINAMENTO PARTICOLARE FISSATO IN UNO STATUTO SPECIALE APPROVATO CON LEGGE
COSTITUZIONALE
– A STATUTO ORDINARIO, DELIBERATO DA CIASCUN CONSIGLIO REGIONALE ED APPROVATO CON LEGGE DELLA
REPUBBLICA (15 REGIONI)
PER LE REGIONI A STATUTO ORDINARIO LE NORME FONDAMENTALI DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
SONO CONTENUTE NEL TITOLO V° DELLA COSTITUZIONE (ART. 114-133). L’ART. 117 DELLA COSTITUZIONE
STABILISCE LE MATERIE IN CUI LE REGIONI POSSONO LEGIFERARE
LE REGIONI ESERCITANO FUNZIONI LEGISLATIVE IN MATERIA SANITARIA: DETERMINAZIONE DEGLI AMBITI
TERRITORIALI DELLE AZIENDE SANITARIE, CRITERI DI ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI, FINANZIAMENTO,
PROGRAMMAZIONE, CONTROLLO E VIGILANZA
REGIONI
LE REGIONI
Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principi fissati nella Costituzione. Alla Sicilia, alla
Sardegna, al Trentino-Alto Adige, al Friuli-Venezia Giulia e alla Valle d’Aosta sono attribuite forme e condizioni particolari di
autonomia, secondo statuti speciali adottati con leggi costituzionali. La Regione emana per molte e importantii materie norme
legislative nei limiti dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato, sempreché le norme stesse non siano in contrasto con
l’interesse nazionale e con quello di altre Regioni.
Le leggi della Repubblica possono demandare alla Regione il potere di emanare norme per la loro attuazione. Spettano alla
Regione le funzioni amministrative per le materie elencate nel precedente articolo, salvo quelle di interesse esclusivamente locale,
che possono essere attribuite dalla leggi della Repubblica alle Provincie, ai Comuni o ad altri enti locali. Lo Stato può con legge
delegare alla Regione l’esercizio di altre funzioni amministrative. La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative
delegandole alle Provincie, ai Comuni o ad altri enti locali, o valendosi dei loro uffici.
Le Regioni hanno autonomia finanziaria nelle forme e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica, che la coordinano con la finanza
dello Stato, delle Provincie e dei Comuni. Alle Regioni sono attribuiti tributi propri e quote di tributi erariali in relazione ai bisogni
delle Regioni per le spese necessarie ad adempiere le loro funzioni normali. Per provvedere a scopi determinati, e particolarmente
per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole, lo Stato assegna per legge a singole Regioni contributi speciali. La Regione ha un
REGOLAMENTO
ATTO AMMINISTRATIVO CHE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI USANO PER DISCIPLINARE LA LORO
ORGANIZZAZIONE
RELAZIONE TECNICA
Costituisce uno strumento di documentazione dei progetti e può riguardare “casi” specifici e determinati nel “tempo, così come
resoconti di particolari iniziative o
esperienze didattiche
Le sue caratteristiche, ovviamente, variano a seconda del “committente”
REQUISITI
INSIEME DELLE CONDIZIONI RICHIESTE
RICERCA AZIONE
La ncerca-azione, spesso denominata anche ncerca-intervento, rappresenta uno dei più innovativi contributi di Kurt Lewin (1890-
1947) ed e tesa a collegare le atti-
vità di ricerca al miglioramento dei sistemi sociali e delle situazioni reali
II suo utilizzo in ambito educativo ha consentito di sperimentare un nuovo rapporto fra ricerca e innovazione, aprendo la strada ad
una più stretta connessione con i momenti formativi (ncerca-formazione)
SERVIZI PUBBLICI
COMPLESSO DI PRESTAZIONI DI INTERESSE COLLETTIVO, EROGATE DAGLI ENTI PUBBLICI O, TALVOLTA, DA
OPERATORI PRIVATI (CONCESSIONARI)
LA LEGGE COMUNALE PREVEDE VARIE FORME DI GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI:
– IN ECONOMIA
– IN CONCESSIONE A TERZI
– PER MEZZO DI AZIENDA SPECIALE
– PER MEZZO DI “ISTITUZIONE”, PER L’ESERCIZIO DI SERVIZI SOCIALI SENZA
RILEVANZA IMPRENDITORIALE
– PER MEZZO DI SOCIETA’ PER AZIONI O A RESPONSABILITA’ LIMITATA A PREVALENTE CAPITALE PUBBLICO
LOCALE
SERVIZI SANITARI
SERVIZI SOCIALI
IN SENSO STRETTO SONO COSI’ DEFINITI I SERVIZI CHE PIU’ PROPRIAMENTE DOVREBBERO DIRSI
ASSISTENZIALI O SOCIO-ASSISTENZIALI.
IN SENSO AMPIO SONO SOCIALI TUTTI I SERVIZI CHE SI RENDONO DISPONIBILI ALLE PERSONE ED ALLE FAMIGLIE
ALLO SCOPO DI ASSICURARE BENESSERE E SALUTE.
IN TALE ACCEZIONE COMPRENDONO:
– SANITA’
– ASSISTENZA
– SCUOLA
– AMBIENTE
– CULTURA
ATTIVITA’ RELATIVE ALLA PREDISPOSIZIONE ED EROGAZIONE DI SERVIZI, GRATUITI E A PAGAMENTO, O DI
PRESTAZIONI ECONOMICHE DESTINATE A RIMUOVERE E SUPERARE LE SITUAZIONI DI BISOGNO E DI
DIFFICOLTA’ CHE LA PERSONA INCONTRA NEL CORSO DELLA VITA. SI DISTINGUONO DA QUELLE ASSICURATE
DAL SISTEMA PREVIDENZIALE E DA QUELLO SANITARIO (Fonti giuridiche: D.P.R. 616/1977 ART. 17; 22; DECRETO
LEGISLATIVO 112/1998 ART. 128)
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinate alla promozione, al mantenimento ed al recupero della
salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che
assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
SI PUO’ PARLARE DI SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE QUANDO IL DIRITTO ALLA TUTELA DELLA SALUTE E AD
ACCEDERE AI SERVIZI SANITARI VIENE ESTESO A TUTTA LA POPOLAZIONE DI UN PAESE
IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E’ COSTITUITO DAL COMPLESSO DELLE FUNZIONI, DELLE STRUTTURE, DEI
SERVIZI E DELLE ATTIVITA’ DESTINATI ALLA PROMOZIONE, AL MANTENIMENTO ED AL RECUPERO DELLA SALUTE
FISICA E PSICHICA DI TUTTA LA POPOLAZIONE SENZA DISTINZIONE DI CONDIZIONI INDIVIDUALI O SOCIALI E
SECONDO MODALITA’ CHE ASSICURINO L’UGUAGLIANZA DEI CITTADINI NEI CONFRONTI DEL SERVIZIO (Legge
833/1978 art. 1)
SETTING
DALL’INGLESE ” to set”, CHE SIGNIFICA COLLOCARE, METTERE, SISTEMARE
NEL LINGUAGGIO SETTORIALE DEL MONDO DEI SERVIZI IL TERMINE E’ USATO COME AMBIENTE FISICO O
PSICOLOGICO CON CUI AVVIENE L’AZIONE ASSISTENZIALE
SISTEMA SOCIO-SANITARIO
E’ IL MODO IN CUI SONO ISTITUZIONALMENTE COLLOCATI, ORGANIZZATI E COLLEGATI I VARI SOGGETTI
PUBBLICI, PRIVATI E DEL PRIVATO SOCIALE CHE COSTITUISCONO LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
SOLIDARIETA’
solidarietà sf. Lo stato di chi è solidale. Il vincolo che lega tra loro piú membri di un rapporto giuridico, costituito tra piú creditori
(solidarietà attiva) o tra piú debitori (solidarietà passiva). Il vincolo è tale che ciascuno dei membri può esigere l’adempimento
dell’intero obbligo anche a nome degli altri (nel caso della solidarietà attiva): oppure deve adempiere all’intero obbligo con i propri
beni (nel caso della solidarietà passiva). / Per estens. La convergenza di interessi e opinioni che si costituisce, anche senza
vincoli giuridici, tra i membri di una comunità. La solidarietà nazionale. / In meccan. Il collegamento rigido tra due dispositivi, ad
es. tra una ruota e il suo asse. /• Da solidario. // solidario agg. (pl. -ri) Che è solidale, Che è legato dal vincolo della solidarietà. /•
Fr. solidaire. // solidarismo sm. La tendenza o aspirazione a realizzare una convivenza tra tutti gli uomini, in cui tutti i membri si
sentano spontaneamente solidali tra loro. Una delle forme del socialismo utopistico.
SPESA CORRENTE
spesa destinata all’attività di produzione e di redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi.
STAKEHOLDER
Per stakeholder si intendono tutti i soggetti interessati dall’attività di un ente (stato, ente locale, impresa …)
e in grado, direttamente o indirettamente, di influenzarne gli esiti
(es. sindacati, associazioni, altri enti pubblici e/o privati, clienti, fornitori, cittadini, consumatori, …).
STANDARD DI QUALITA’
VALORI ATTESI PER DETERMINATI INDICATORI.
RAPPRESENTANO OBIETTIVI DI QUALITA’ CHE SI RIFERISCONO ALLE PRESTAZIONI RESE
SUSSIDIARIETA’
E’ UN PRINCIPIO ORIENTATIVO DELLE POLITICHE ISTITUZIONALI:
L’ATTRIBUZIONE E LA DISTRIBUZIONE DI FUNZIONI AI SOGGETTI PUBBLICI O PRIVATI
AVVIENE IN BASE AL CRITERIO DELLA LORO CAPACITA’ DI SVOLGERLE
NEL MODO PIU’ CORRISPONDENTE AGLI INTERESSI DEI CITTADINI
DISTINZIONE FRA:
– SUSSIDIARIETA’ VERTICALE:
– ARTICOLAZIONE DELLE FUNZIONI PUBBLICHE E
DISTRIBUZIONE DELLE COMPETENZE FRA STATO ED AUTONOMIE LOCALI
– CONFERIMENTO DEI POTERI AI SOGGETTI PUBBLICI PIU’ VICINI ALL’INTERESSE
CHE LA LORO ATTIVITA’ DEVE SODDISFARE
– SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE:
– RIGUARDA IL RAPPORTO FRA SISTEMA PUBBLICO E SOGGETTI PRIVATI
TOSSICODIPENDENZE – CONVENZIONE DI VIENNA
firmata nel 1971, impose agli Stati di attuare un rigido controllo sulle nuove sostanze di sintesi con una intensità differente in
rapporto alla maggiore pericolosità dei diversi prodotti ad azione stupefacente evidenziata, peraltro, dal loro inserimento in una
delle quattro Tabella annesse al testo.
TOSSICODIPENDENZE – CONVENZIONE UNICA SUGLI
fu adottata nel 1961 a New York al termine di una conferenza internazionale con lo scopo di rielaborare tutta la normativa
sovranazionale fino a quel momento esistente e riordinarla in un sistema giuridico univoco. L’affacciarsi alla ribalta di nuove
droghe sintetiche nel mercato clandestino non comprese tra quelle indicate nelle quattro Tabelle allegate alla Convenzione spinse
successivamente i rappresentanti delle nazioni ad adottare un Protocollo di emendamento, firmato a Ginevra nel 1972, nel quale
erano inserite diffuse integrazioni al testo originario della convenzione.
TOSSICODIPENDENZE AGENZIE DI CONTROLLO SOCIALE
anche detti “Agenzie di riduzione dell’ansietà” (anxiety reducing agencies). Sono uno dei tanti mezzi che la società utilizza per
assicurare ai suoi membri la massima osservanza delle regole che caratterizzano la sua cultura e, quindi, anche per contenere la
criminalità. Ogni tipo di società impiegherà tutti gli strumenti idonei ad evitare le tendenze devianti dai suoi valori fondamentali. Si
distinguono in sistemi di controllo formale o istituzionalizzati (leggi, codici, forze di polizia, sanzioni) che, organizzati e
regolamentati da specifici organismi, operano mediante l’intimidazione e l’effetto deterrente della minaccia della sanzione e
sistemi di controllo informale che, non avendo fini istituzionali, fungono da “agenzie di controllo del comportamento e dei valori “.
Queste concorrono a determinare l’adattamento degli individui agli schemi della società in cui vivono apportando un effetto
“stabilizzatore” sul presupposto che quanto più è stabile un contesto sociale, tanto meno rilevanti sono le devianze dei singoli.
Fanno parte di questa categoria oltre alla famiglia e alla scuola, la chiesa, il sindacato, i servizi sociali, le comunità, i Sert, i
consultori, i partiti e i gruppi politici, i giornali, i mass-media, le associazioni giovanili, i movimenti culturali e religiosi. I loro
esponenti più eminenti funzionano come importanti diffusori di opinioni (opinion leaders) che influenzano in modo significativo le
scelte fondamentali e quindi la condotta degli associati. Vi è poi un altro sistema di controllo informale, il “controllo di gruppo” che
non si esercita mediante le istituzioni, ma da persona a persona nel contesto stesso dei vari gruppi sociali. Si annoverano fra di
essi: il vicinato, gli amici, i colleghi, l’ambiente di lavoro. Ciascun individuo è costantemente sottoposto ad un fitto reticolo sociale
attraverso il quale è reso costantemente edotto del valore positivo o negativo della propria condotta. Occorre infine considerare che
i sistemi di controllo formale e informale sono efficienti quando vi è continuità e stabilità e quando il sistema sociale che li informa
è ampiamente accettato, condiviso e sostenuto dal consenso. Viceversa, un ordinamento esprime anche con la maggiore
criminalità la sua crisi, quando i suoi sistemi di controllo perdono di credito e di efficacia, e quando i membri non sentono più come
TOSSICODIPENDENZE CONSUMATORI
è l’individuo che usa la droga, qualunque essa sia, saltuariamente o in situazioni di eccezione oppure in modo ripetuto, ma
utilizzando dosaggi minimi e mantenendo sempre la possibilità di interrompere l’assunzione senza risentirne la conseguenze.
Questa modalità d’uso non comporta in genere significativi disturbi dell’inserimento sociale.
TOSSICODIPENDENZE D.E.A. (DRUG ENFORCEMENT
è la principale agenzia statunitense impegnata, anche su scala mondiale, nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti.
Dipende dal Dipartimento della Giustizia americano ed ha ramificazioni in tutto il mondo allo scopo di armonizzare e potenziare la
collaborazione con le varie polizie nazionali.
TOSSICODIPENDENZE DIPENDENZA
il termine ha una sua storia: nel 1931 Tatum e Seeverse introdussero quelli di “drug addiction” e “drug habituation”. Il primo
intendeva una dipendenza fisica dalla sostanza usata, con conseguente sindrome d’astinenza qualora l’uso della sostanza fosse
ridotto o interrotto. Il secondo termine coinvolgeva soltanto l’aspetto psichico e non fisico dell’organismo. Nel 1950 l’O.M.S. definì
la “drug addiction” come “…uno stato di periodica o cronica intossicazione, negativa per l’individuo e per la società, prodotto dalla
ripetuta assunzione di sostanze farmacologicamente attive”. La stessa commissione dell’O.M.S. definì il termine “drug habituation”
come “…un desiderio di assumere ripetutamente la sostanza senza che si vengano a creare le caratteristiche negative mostrate
dalla addiction, né gli effetti deterioranti per l’individuo e per la società…”. I due termini furono tradotti in lingua italiana l’uno (drug
addiction) con il termine “tossicomania” e l’altro (drug habituation) con il termine “abitudine”. Non esaurienti e chiari, nel 1964,
furono sostituiti con l’unico termine di “drug dependence” intendendo con ciò riferirsi ad “…uno stato psichico e qualche volta
anche fisico, risultante dall’interazione tra organismo e sostanza farmacologicamente attiva, caratterizzato da un particolare
comportamento e da altri fattori che spesso includono un desiderio di assumere la sostanza sporadicamente o continuativamente al
fine di ottenere effetti attivi sulla psiche e a provocare sconforto per la sua assenza. La tolleranza può essere più o meno presente.
TOSSICODIPENDENZE DIPENDENZA FISICA
è un alterato stato fisiologico provocato dalle ripetute assunzioni di una sostanza, la cui deprivazione provoca disturbi organici noti
come “sindrome d’astinenza”. È un fenomeno frequente e particolarmente grave in quanto impedisce al tossicodipendente di poter
interrompere l’assunzione di droga. Le ragioni per cui si instaura, tuttavia, non sono molto chiare e conosciute. Dati sperimentali
hanno messo in luce alcune trasformazioni delle cellule e, quindi, dell’organismo intero, a seguito del contatto con particolari
sostanze. Come ciò avvenga è ancora oggi oggetto di studio: probabilmente si verificano modificazioni di alcuni processi naturali
del metabolismo delle cellule che possono poi verificarsi nuovamente solo in presenza del farmaco o della droga.
TOSSICODIPENDENZE DIPENDENZA PSICHICA
è la sensazione di soddisfazione mentale provocata dall’assunzione sporadica o continua di una certa sostanza, la cui privazione
determina insoddisfazione, irrequietezza psichica. È il primo fenomeno che si presenta nei soggetti che assumono, in modo
costante, sostanze che modificano la normale funzionalità del Sistema Nervoso Centrale. Questo fenomeno talvolta importante ai
fini di un’insorgenza di una tossicodipendenza è, però, completamente indipendente da quelli che sono gli effetti della sostanza
stessa. La dipendenza psichica, detta anche “dipendenza emotiva”, si può verificare con qualunque farmaco o sostanza da cui il
soggetto si attende effetti particolari. Non è, dunque, un fenomeno legato agli effetti della sostanza ingerita o iniettata quanto,
piuttosto, ai particolari caratteri della personalità dell’assuntore
TOSSICODIPENDENZE DOSE MEDIA GIORNALIERA
concetto giuridico inserito dalla legge n. 162 del 1990 (T.U. 309/90) in sostituzione di quello della “modica quantità” (v.) previsto
dall’art. 80 della legge n. 685 del 1975 che, in fase di applicazione, aveva portato ad oscillanti interpretazioni giurisprudenziali ed a
rilevanti eccessi di discrezionalità da parte dei giudici. La dose media giornaliera, unitamente alla finalità dell’uso personale, ha
caratterizzato, fino all’abrogazione referendaria dell’aprile 93, la risposta sanzionatoria dell’Ordinamento ancorandola a due
profili: la finalità e il quantitativo di sostanze stupefacenti. Oltre il limite quantitativo massimo giornaliero di principio attivo,
determinato da un apposito D.M dell’Autorità amministrativa, l’uso (comunque illecito) di droga da violazione di carattere
amministrativo diventava un fatto di rilevanza penale. La citata, parziale abrogazione referendaria degli artt. 72 e 75, intervenuta nel
1993, ha eliminato il principale parametro di riferimento per distinguere l’illecito penale da quello amministrativo depenalizzando,
di fatto, l’uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti e psicotrope
TOSSICODIPENDENZE DROGHE LEGGERE
termine che indica quelle sostanze stupefacenti (v. Cannabis) che pur presentando una pericolosità inferiore a quella di altre
droghe sono comunque classificate tra le sostanze psicodislettiche, cioè in grado di provocare deviazione dell’attività mentale e
distorsione del sensorio e del giudizio
TOSSICODIPENDENZE DROGHE PESANTI
termine che indica sostanze stupefacenti (v. eroina) che producono effetti sul Sistema Nervoso Centrale e che hanno capacità di
determinare dipendenza fisica e psichica nell’assuntore.
TOSSICODIPENDENZE FARMACO DIPENDENZA
stato psichico, a volte fisico, risultante dalla interazione tra un organismo vivente ed un farmaco.
TOSSICODIPENDENZE METADONE
è una molecola ad azione oppiomimetica prodotta in laboratorio partendo dal precursore piperidina con effetti analgesici e sedativi
notevolmente simili a quelli dell’eroina. Per la sua funzione antagonista è impiegato principalmente nelle terapie di
detossificazione da oppiacei
TOSSICODIPENDENZE MODICA QUANTITA’
concetto giuridico cardine intorno al quale ruotava tutto il sistema sanzionatorio della legge n. 685 del 1975. Le norme di quella
legge prevedevano, infatti, il principio della non punibilità del detentore di una modica quantità di stupefacente per uso personale
non terapeutico (art. 80) sul presupposto che il tossicodipendente (non spacciatore) fosse una vittima del fenomeno droga e la sua
condotta inoffensiva per l’Ordinamento. La formula però, a causa della sua estrema genericità e della mancanza di parametri di
riferimento, diede luogo a notevoli incertezze interpretative e spiragli di impunità per gli spacciatori tanto da indurre il legislatore
del 1990 a sostituirla con il concetto di “dose media giornaliera”
TOSSICODIPENDENZE Osservatorio europeo sulla droga e sulla
è un’agenzia d’informazione della Unione Europea istituita con Reg. CEE 102/1993, con sede a Lisbona, che si propone come fine
quello di fornire ai 15 Stati membri dell’Unione Europea ed alla Comunità “informazioni obiettive, affidabili e comparabili, a livello
europeo, sul fenomeno delle droghe e delle tossicodipendenze nonché sulle loro conseguenze attraverso una visione statistica,
documentaria e tecnica del problema”.
TOSSICODIPENDENZE OVERDOSE
il significato letterale è “eccessiva dose” ed indica, appunto, l’assunzione di una quantità di sostanza eccessiva per la resistenza
dell’organismo tanto che, come effetto finale, si ha la morte dell’assuntore. L’organismo è regolato da un delicato equilibrio tra le
varie funzioni essenziali (ovvero respirazione e battito cardiaco) e, in generale, l’assunzione della droga provoca solo una
momentanea alterazione di questo equilibrio; in occasione però dell’assunzione di una forte quantità di droga, l’alterazione
dell’equilibrio è così profonda da bloccare il respiro con il battito cardiaco, provocando così la morte.
TOSSICODIPENDENZE SINDROME D’ASTINENZA
stato caratterizzato da sensazioni dolorose diffuse dovuto alla mancata somministrazione di oppiacei. Mano mano che gli effetti
della droga svaniscono, ogni più leggero stimolo, come quello di una mano che sfiora il braccio, diventa doloroso. L’agitazione si
fa irrefrenabile e impedisce di riposare. Il tremore può tramutarsi in un attacco epilettico. La sudorazione è copiosa, il corpo è
freddo, scosso dai brividi. L’occhio è sbarrato, la pupilla dilatata, il respiro affannoso, il controllo degli sfinteri spesso impossibile.
Tutto ciò è dovuto ad un meccanismo fisiologico. Quando gli oppiacei vengono assunti, l’organismo reagisce diminuendo la
produzione di encefaline essendo disponibili per la stessa funzione molecole di natura esogena, ottenendo un risparmio energetico
rilevante. L’equilibrio del sistema ” trasmissione del dolore ” viene, a questo punto, assicurato solo grazie alla continua
somministrazione di oppiacei. Al momento in cui essi vengono a mancare, l’organismo impiega un certo tempo per ripristinare la
normale produzione di encefaline e compensare, quindi, la carenza di oppiacei. In questo periodo di tempo si ha, quindi, una
carenza di sostanze analgesiche, per cui le vie di trasmissione del dolore, non più inibite, trasmettono stimoli dolorosi in maniera
incontrollata. Si scatena, così, la crisi di astinenza, caratterizzata da sensazioni dolorose diffuse.
TOSSICODIPENDENZE SOSTANZE PSICOTROPE
il termine viene coniato da Delay nel 1966 dando così inizio ad una nuova era della farmacologia: la neuropsicofarmacologia. Con
sostanza psicotropa egli intende “una sostanza capace di influire sui processi psichici dell’uomo e sulla condotta degli animali,
della quale si può abusare a scopo voluttuario”. Si tratta, praticamente, di una vasta categoria di sostanze, di costituzione chimica
assai varia, accomunate dalla proprietà preminente di modificare temporaneamente l’organizzazione neurobiochimica che regola
l’atteggiamento cosciente od incosciente dell’uomo normale e dei soggetti affetti da malattie mentali, provocando manifestazioni
sia di gruppo che specifiche proprie tanto dello psichismo fisiologico quanto di quello patologico.
TOSSICODIPENDENZE TOLLERANZA
è la resistenza progressiva (e conseguente necessità di aumentare la dose per ottenere il medesimo effetto) che si instaura,
generalmente dopo più somministrazioni, agli effetti di una droga.
TOSSICODIPENDENZE TOSSICODIPENDENTE
(o, con dizione equivalente, farmacodipendente): è colui nel quale la dipendenza si è instaurata, a cagione del protrarsi dell’uso.
Costui ha la tendenza a continuare ad assumere la sostanza e a procurarsela anche a costo di sacrifici, perché si è in lui creato il
“bisogno”. Il dipendente non è più libero oppresso com’è dalla sudditanza psichica e, se la droga è idonea a provocarla, anche
dalla dipendenza fisica
TOSSICODIPENDENZE TOSSICOMANE
è quella persona in cui, per essere diventata la tossicodipendenza così rilevante, l’assunzione di droga è assurta a carattere di
imperatività fino a rappresentare l’unica ragione di vita: tutti gli interessi ruotano esclusivamente intorno alla droga ed essa diventa
il nucleo fondamentale di ogni attività che viene pertanto finalizzata a procurarsela a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. Egli
vive appagato soltanto e pienamente dalle gratificazioni che la droga determina in lui; è pienamente soddisfatto dal piacere che ne
ricava, accetta la squalificazione sociale (“tossico”) e il genere di vita logorante che la sostanza, (specialmente l’eroina) lo
obbliga a condurre. Il sollievo che lo stupefacente gli procura nel momento in cui l’assume gli fa apparire irrilevante ogni
conseguenza negativa; ma al cessare dell’effetto, il benessere svanisce e il tossicomane, riprecipitando nella sua tragica e
abituale situazione, si pone nuovamente alla ricerca della droga e del momentaneo piacere che questa gli procura
TOSSICODIPENDENZE TOSSICOMANIA
(tossico+mania) condizione determinata dall’impiego ripetuto di sostanze psicoattive, caratterizzata da assuefazione al farmaco,
tolleranza progressiva ai suoi effetti e tendenza all’autointossicazione cronica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità
(O.M.S.) per “tossicomania” deve intendersi ” uno stato di intossicazione, acuta o cronica, nocivo all’individuo e alla società,
generato dal consumo abituale della droga”. La sua peculiare caratteristica consiste nel bisogno anormale e prolungato che certi
soggetti manifestano per sostanze tossiche delle quali abbiano conosciuto accidentalmente o cercato volontariamente l’effetto
sedativo o eccitante. Bisogno che diviene rapidamente abitudine che sfocia normalmente nell’assuefazione. Il tossicomane, con
l’andar del tempo, va incontro ad un progressivo decadimento psichico e fisico per cui mentre da un lato la produzione intellettuale,
l’attenzione e la memoria non sono più all’altezza di prima, la volontà si indebolisce, i sentimenti etici si attutiscono, la capacità di
lavoro diminuisce ed il soggetto, privato dei suoi poteri critici, scende tutti i gradini della scala sociale, manifestando
contemporaneamente tremori, disturbi della parola, anoressia e rapido dimagrimento.Tutte le droghe, leggere o pesanti che siano,
sono in ogni caso da ritenere dannose per la salute fisica e psichica dell’individuo.Vi è differenza sostanziale tra la tossicità che si
instaura con l’uso delle droghe e, ad es. l’alcool. Questo possiede una tossicità cronica più elevata della morfina e dell’eroina; la
tolleranza e l’assuefazione sono però di entità minore e si stabiliscono solo in una limitata percentuale dei consumatori di bevande
alcoliche. Soprattutto in base a questo elemento, alcuni individuano nell’impiego abituale di certe sostanze voluttuarie (es. il vino)
una condizione di “abitudine” differente dalla tossicodipendenza perché: vi è desiderio ma non compulsione patologica (mania) nei
confronti della sostanza adoperata; manca o è modesta la tendenza ad aumentare la dose; si osserva un certo grado di dipendenza
psichica, ma non dipendenza fisica e non vi è quindi una vera e propria sindrome di astinenza. E’ interessante, altresì, notare che
nonostante si manifesti in maniera negativa, la tossicodipendenza è espressione dell’omeostasi, ossia di un meccanismo difensivo
TOSSICODIPENDENZE USO PERSONALE
la scelta di non punire la detenzione per uso personale di modiche quantità (v.) di sostanze stupefacenti, fondata sulla convinzione
che non può essere compressa la libertà di drogarsi, in quanto espressione della sfera di libertà garantita ad ogni cittadino, risale
al 1975 allorquando il legislatore, con la legge n. 685 (art. 80), sancì la non punibilità del consumatore tossicomane, non
ritenendolo più un delinquente da perseguire penalmente al pari dello spacciatore ma un “malato sociale” da curare e recuperare.
Successivamente, la legge 162 del 1990 (T.U. 309/90), pur tornando a considerare un comportamento vietato l’uso personale di
droghe, stabilì il limite, determinato dalla dose media giornaliera (v.), oltre il quale la detenzione di droga costituiva un illecito
penale e non una violazione amministrativa. La consultazione referendaria del 1993, abrogando parzialmente alcuni articoli della
legge n. 162/90 (tra cui il concetto stesso di dose media giornaliera), ha, di fatto, depenalizzato l’uso personale non terapeutico di
sostanze stupefacenti e psicotrope.
TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
PRINCIPIO IN BASE AL QUALE I CITTADINI HANNO IL DIRITTO DI CONOSCERE QUELLO CHE FA LA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
TRATTATIVA PRIVATA
PROCEDIMENTO DI CUI PUO’ SERVIRSI L’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA PER PERVENIRE ALLA STIPULA DI UN
CONTRATTO CONN UN SOGGETTO DETERMINATO QUANDO, RICORRENDO SPECIALI ED ECCEZIONALI
CIRCOSTANZE, NON POSSONO ESSERE ESPERITI I PROCEDIMENTI CONCORSUALI PREVISTI PER LA STIPULA DEI
CONTRATTI
UNI, ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE
ASSOCIAZIONE TRA SOGGETTI PRIVATI E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
DOTATA DI RICONOSCIMENTO GIURIDICO
E PREPOSTA ALL’EMANAZIONE DI NORME TECNICHE VOLONTARIE IN QUASI TUTTI I SETTORI
UNIONI INTERCOMUNALI
ORGANISMO PREVISTO PER REALIZZARE LA FUSIONE DEGLI ENTI CHE SI ASSOCIANO
(legge 142/1990 art. 26)
UNITA’ SANITARIE LOCALI
COSTITUISCONO LA STRUTTURA OPERATIVA CHE, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE (ES. MEDIANTE
ACCREDITAMENTO CON PRESIDI SANITARI PRIVATI), ASSOLVE I COMPITI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
IN UN AMBITO TERRITORIALE DETERMINATO DALLA REGIONE
“LE UNITA’ SANITARIE LOCALI SI COSTITUISCONO IN AZIENDE CON PERSONALITA’ GIURIDICA PUBBLICA E
AUTONOMIA IMPRENDITORIALE” (DECRETi LEGISLATIVi 502/1992 e 229/1999)
VALUTAZIONE
PROCESSO ATTRAVERSO CUI SI OTTENGONO
INFORMAZIONI SUGLI EFFETTI E SUI RISULTATI
DELL’AZIONE SOCIALE
PIU PRECISAMENTE:
PROCESSO FINALIZZATO A DETERMINARE
LA MISURA IN CUI UN’AZIONE O UNA SERIE DI AZIONI
HANNO PERMESSO DI RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO
O, ANCORA:
PROCESSO ATTRAVERSO IL QUALE
SI ANALIZZANO E SI GIUDICANO LE RISORSE IMPIEGATE, LE ATTIVITA’ SVOLTE E I RISULTATI
IN RAPPORTO AGLI OBIETTIVI ED AI BISOGNI DA SODDISFARE
VALUTAZIONE DEI RISULTATI
Si intende la verifica fatta alla fine del progetto che serve per definire i reali effetti prodotti sull’utente
Tale verifica confronta la situazione iniziale della popolazione con quella finale e con gli obiettivi posti
VALUTAZIONE DI PROCESSO
RACCOLTA DI INFORMAZIONI UTILI ALLA GESTIONE DEL PROGETTO, ALLO SVILUPPO DELLE DECISIONI
NECESSARIE PER ORIENTARE LA REALIZZAZIONE CONCRETA DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE DI PROCESSO
Si intende la raccolta di informazioni utili alla gestione del progetto, allo sviluppo delle decisioni necessarie per correggere gli
eventuali errori prodotti durante la
realizzazione concreta degli interventi
VALUTAZIONE DI SISTEMA
Si intende la valutazione degli effetti prodotti dal progetto anche sul sistema città, e non solo sulla popolazione direttamente
coinvolta
L’analisi coinvolge anche altri settori relativi, per esempio il sistema dei trasporti, il verde pubblico e così via
Tutti i settori sui quali ci si aspetta un effetto diretto o indiretto
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE AREA ANZIANI (VMD)
VALUTAZIONE NELLA QUALE I NUMEROSI PROBLEMI DELLA PERSONA ANZIANA
VENGONO RICONOSCIUTI, DESCRITTI E SPIEGATI, QUANDO POSSIBILE,
E NELLA QUALE VENGONO:
INQUADRATE LE RISORSE ASSISTENZIALI E LE POTENZIALITA’ RESIDUE,
DEFINITO IL BISOGNO DI SERVIZI
MESSO A PUNTO UN PIANO COORDINATO DI CURA SPECIFICO E ORIENTATO PER PROBLEMI
fonte: National Institute of Health, 1987
VERIFICA
PROCESSO DI LAVORO PROFESSIONALE ED AMMINISTRATIVO
ORIENTATO AD ANALIZZARE I RISULTATI
SI BASA SU DATI E INFORMAZIONI
ANCHE:
PROCESSO DI CONTROLLO REGOLARE O PERIODICO
DELLE RISORSE IMPIEGATE E DEI RISULTATI OTTENUTI
VOLONTARIATO
ATTIVITA’ PRESTATA IN MODO PERSONALE, SPONTANEO E GRATUITO SINGOLARMENTE O TRAMITE
L’ORGANIZZAZIONE DI CUI IL VOLONTARIO FA PARTE ESCLUSIVAMENTE PER FINI DI SOLIDARIETA’, IN RISPOSTA
A BISOGNI AUTONOMAMENTE INDIVIDUATI DA ASSOCIAZIONI DOTATE O MENO DI PERSONALITA’ GIURIDICA, DA
COOPERATIVE CHE GESTISCONO SERVIZI ENTRO IL TERRITORIO, SIA ATTRAVERSO STRUTTURE PROPRIE CHE
NELL’AMBITO DI STRUTTURE PUBBLICHE
LA LEGGE 266/1991 REGOLA I RAPPORTI FRA LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO E IL SISTEMA PUBBLICO
WELFARE STATE – MAURIZIO FERRERA
INSIEME DI INTERVENTI PUBBLICI CONNESSI AL PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE, I QUALI FORNISCONO
PROTEZIONE SOCIALE SOTTO FORMA DI ASSISTENZA, ASSICURAZIONE, SICUREZZA SOCIALE, INTRODUCENDO
SPECIFICI DIRITTI SOCIALI NEL CASO DI EVENTI PRESTABILITI NONCHÉ SPECIFICI DOVERI DI CONTRIBUZIONE
FINANZIARIA
FERRERA M., MODELLI DI SOLIDARIETÀ – POLITICA E RIFORME SOCIALI NELLE DEMOCRAZIE, IL MULINO,
BOLOGNA 1993, P.49
WELFARE STATE – RICHARD TITMUSS
HA PROPOSTO UNA TIPOLOGIA DEI MODELLI DI WELFARE STATE:
– RESIDUALE: L’INTERVENTO DELLE PUBBLICHE ISTITUZIONI È PREVISTO SOLO EX POST, OVE FALLISCANO I
CANALI SOCIALI NATURALMENTE PREPOSTI ALLA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI ESSENZIALI (FAMIGLIA,
ASSOCIAZIONI VOLONTARIE, MERCATO)
– AZIENDALE (PARTICOLARISTICO-MERITOCRATICO-OCCUPAZIONALE): COLLEGA LE PRESTAZIONI AI LIVELLI DI
REDDITO E ALLA POSIZIONE SOCIALE CONSEGUITA ATTRAVERSO IL LAVORO
– ISTITUZIONALE-REDISTRIBUTIVO: L’ALLOCAZIONE DELLE RISORSE È DEFINITO EX ANTE, SULLA BASE DEI
BISOGNI E DELLA PRODUZIONE DI INTERVENTI DI TIPO UNIVERSALISTICO, GARANTITI A TUTTI I CITTADINI IN UNA
LOGICA DI CITTADINANZA. LA POLITICA SOCIALE DEVE PROVVEDERE AD UNA REDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE
E DELLE OPPORTUNITÀ DI VITA COMBINANDO IL SISTEMA FISCALE, LA PREVIDENZA ED I SERVIZI SOCIALI ALLA
PERSONA
FONTI: TITMUSS RICHARD, SAGGI SUL WELFARE STATE, EDIZIONI LAVORO, ROMA 1963; GIROTTI FIORENZO,
WELFARE STATE, CAROCCI EDITORE, ROMA 1998, P. 31-34
ZONIZZAZIONE (ingl. ZONING)
SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN PARTI
NEI PIANI URBANISTICI LA SUDDIVISIONE SERVE A DESTINARE IL SUOLO A DESTINAZIONI D’USO DIVERSI
(RESIDENZA, INDUSTRIA, ATTIVITA’ TERZIARIE)
IN AMBITO SANITARIO LA REGIONE, ATTRAVERSO LA SUA ZONIZZAZIONE, DETERMINA GLI AMBITI DI AZIONE
DELLE AZIENDE SANITARIE

Ci sarà sicuramente utilissimo Buone feste!
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buone feste e buon 2011 anche a lei, martina
tenga in memoria questo link. ogni tanto lo aggiorno. devo anche aggiungere alcune voci (alcune suggerite da lei) messe a fuoco durante il laboratorio di ottobre/dicembre
arileggerci
paolo ferrario
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