Ci sono tre modi di intendere il “diritto al lavoro”. Il modo burocratico: “se vai all’ufficio di collocamento, hai diritto a essere avviato a un lavoro, sulla base di una graduatoria”. Il modo sindacale: “Se hai un posto di lavoro, non puoi essere licenziato”.Il modo costituzionale: “lo Stato ha il dovere di creare le condizioni affinché tutti abbiano una opportunità di lavoro secondo le proprie capacità e la propria scelta”.
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Nella sua intervista pubblicata mercoledì dal Wall Street Journal Elsa Fornero, dicendo che il lavoro non è “oggetto di un diritto”, ha soltanto voluto prendere le distanze dal modo burocratico e dal modo sindacale di intendere il “diritto al lavoro”, spiegando come va letto correttamente l’articolo 4 della nostra Costituzione. Chi per questo la ha duramente attaccata ci dica, per favore, qual è – fra questi tre, o fra altri che ci sono al momento ignoti – il suo modo di intendere il diritto al lavoro.
da: Pietro Ichino | TRE MODI DI INTENDERE IL “DIRITTO AL LAVORO”.