Cara, cara Luciana,
con calma, emozione, commozione e grande ammirazione ho letto il tuo libro.
Sei stata capace di elaborare con intelligente semplicità e trasmettere con generosità un metodo rigoroso, ma ricco di creatività.
Hai attraversato tante forme della scrittura, della comunicazione e dell’arte che mi hanno affascinato: mi sono ritrovata a leggere e poi a rileggere brani del testo, poesie scelte con l’attenzione a chi sono destinate, alla loro crescita.
Hai disegnato con amore un percorso non facile per le persone che l’hanno intrapreso con te; ho visto che è ricchissimo di suggestioni che matureranno e le matureranno nel tempo.
Prenderò, e ho già preso, ogni occasione per far conoscere il tuo libro.
Grazie Luciana, anche da ***.
con un abbraccio
***
Ciao *** cara, è bello ricevere una lettera come la tua, così densa di calore e di riconoscimenti.
Scrivere quel libro per me ha costituito anche un dono di ringraziamento per la mia associazione di volontariato che sta preparando la sua liquidazione per il prossimo giugno e nel frattempo sta gestendo il difficilissimo percorso di passaggio del testimone.
Ho sempre pensato che chi fa il nostro lavoro di cura debba ritagliarsi anche uno spazio di pensiero per evitare il rischio di cadere nell’abitudine e quindi di trascinarsi in una serie di azioni scontate e ritrite.
Ho l’immensa fortuna, nella sfortuna della precarietà, di poter esercitare il ruolo di psicologa in realtà assai variegate che però hanno un tratto comune: quello di raccogliere altrui storie. Scoprire nella pratica le varie teorizzazioni delle “storie che curano” è sempre per me motivo di grande affascinazione e in intime erranze ho voluto concentrare tanti processi di riflessione e di “attrezzi” che a loro volta hanno popolato la mia vita interiore. Quando l’ho terminato, temevo fosse solo il risultato di una trascrizione diaristica, tanto mi ci sono immersa con foga e passione nello scriverlo.
I commenti che mi stanno arrivando mi confortano perchè sento che i messaggi che volevo inviare sono arrivati.
Grazie quindi per le tue carezze: tu hai passato la vita nel mondo del sociale, districandoti fra le mille difficoltà dell’incontro tra bisogni e offerte, nonchè le impegnative responsabilità di preparare i professionisti dell’aiuto. Il tuo giudizio ha occhi penetranti e ricchi di esperienza e mi rende davvero felice.