I mesi scorsi per Comunione e liberazione sono stati politicamente devastanti. Prima il crollo di Roberto Formigoni, costretto da scandali e inchieste giudiziarie a lasciare prima la presidenza della Regione Lombardia. Poi per il “celeste” è apparso il rischio di perdere anche la poltrona dalla quale aveva giurato di non alzarsi mai: quella di commissario straordinario per l’Expò di Milano 2015. Evento il cui giro d’affari tra appalti con denaro pubblico e indotto è stimato (dalla società di gestione stessa) attorno ai 25 miliardi di euro. Il governo uscente ha deciso che il nuovo commissario verrà scelto dal prossimo Governo, e Formigoni respira aria brutta, tanto che il suo commento alla notizia è stato: «Auguri e figli maschi», parole di chi sa di essere prossimo a ricevere un nuovo siluro politico, questa volta forse definitivo.
La perdita del fortino lombardo, passato ai nemici della Lega, è stato un colpo pesante per Cl, che con la sua associazione di imprese, la Compagnia delle opere, 35 mila gli affiliati, produce un giro d’affari di circa 70 miliardi di euro l’anno, in gran parte frutto di commesse pubbliche. Basti dire che la sola Regione Lombardia ha garantito, lo scorso anno, appalti per quattro miliardi di euro alle aziende legate a Comunione e liberazione. Ma la scelta dei ministri compiuta da Silvio Berlusconi ed Enrico Letta, ed avallata da Giorgio Napolitano, ha dato ampio ristoro a Cl.
tutto l’articolo qui Lupi e Mauro ministri “di peso”: con Letta la rinascita di CL
e qui http://www.lettera43.it/politica/lupi-e-mauro-al-governo-cl-brinda-ai-nuovi-affari_4367593140.htm
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