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Il lavoro nasce dalla considerazione che, a 13 anni dall’entrata in vigore del DPCM del 29 novembre 2001 che ha definito i Livelli Essenziali di Assistenza e sulla base della ricchezza del patrimonio informativo a disposizione, si rende quanto mai opportuna una valutazione a tutto spettro degli aspetti relativi all’assistenza sanitaria e nello specifico dell’effettiva garanzia dei livelli essenziali di assistenza nelle diverse realtà regionali. Nel periodo osservato, il contesto si caratterizza per le riforme che hanno introdotto il federalismo sanitario (cfr. D.Lgs 56 del 18 febbraio 2000 ‘Disposizioni in materia di federalismo fiscale’ e Legge n. 3 del 18 ottobre 2001 ‘Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione’) favorendo la devoluzione delle competenze politico-amministrative a livello regionale e per l’utilizzo dello strumento pattizio degli accordi e delle intese, sanciti in Conferenza Stato-Regioni, quale modalità nuova e sussidiaria per affrontare e risolvere le problematiche che vedono coinvolti i diversi livelli di governo in materia di tutela della salute. In particolare, l’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 ha avuto, come premessa, la garanzia del rispetto del principio della uniforme erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di appropriatezza, di adeguato livello qualitativo e di efficienza, coerentemente con le risorse programmate del servizio sanitario. Il suddetto principio è l’obiettivo del livello centrale che, attraverso gli istituiti della Verifica Adempimenti e dei Piani di Rientro, si propone di assicurarne il raggiungimento per tutte le regioni, specialmente per quelle nelle situazioni più critiche.