da oggi, 1 dicembre 2017 le famiglie aventi diritto potranno fare richiesta presso i rispettivi Comuni (o gli ambiti territoriali indicati), per ricevere dal 1 gennaio 2018 il Reddito di Inclusione ( ReI ), la prima misura nazionale di contrasto alle fragilità economiche e sociali, approvato con il Dlgs del 15 settembre 2017, n. 147 , che si pone come strumento di lotta alla povertà.
Con il Reddito di Inclusione, frutto di un lungo dibattito politico, l’Italia punta a recuperare il ritardo rispetto al resto dell’Europa, in quest’ambito sociale, introducendo uno strumento moderno e flessibile che prevede da un lato, un aiuto economico attraverso l’utilizzo della carta prepagata per effettuare le spese di prima necessità; dall’altro l’elaborazione di “progetti personalizzati” volti a valutare la situazione di bisogno, a indicare gli obiettivi e i risultati da raggiungere per l’inserimento lavorativo e formativo, nonché a stabilire i sostegni di cui necessitano coloro che si trovano in stato di grave indigenza.
Un intervento quindi di vera “ presa in carico ” del singolo o della famiglia in povertà per l’uscita dalla condizione di bisogno mediante l’attivazione di servizi finalizzati all’aiuto, alla cura, all’inclusione sociale. Indispensabile per rendere tale misura efficace è sicuramente il raccordo tra le famiglie, gli enti locali e le associazioni del Terzo settore presenti sul territorio, insieme al rafforzamento delle strutture destinate a gestire operativamente il ReI.
L’attuazione del Reddito di Inclusione avverrà in due diverse fasi. Nella prima, l’intervento coinvolgerà le famiglie con figli minori, persone disabili, donne in gravidanza o con almeno un over 55 disoccupato aventi i requisiti economici (Isee, Isre, valori immobiliari e mobiliari) di accesso. Il contributo massimo erogato sarà di 485 euro mensili . Ciascuna quota verrà caricata su una carta di pagamento con la quale sarà possibile fare acquisti e prelevare contanti. Nella seconda fase, che scatterà dal 1 luglio 2018, la platea dei beneficiari verrà sensibilmente allargata con un ulteriore aumento del contributo fino a 540 euro mensili. Le stime parlano di circa 500mila famiglie di potenziali beneficiari nella prima fase, e di circa 700mila nella seconda.
Il progetto lanciato dal Governo , di cui qui in allegato troverete delle slide di spiegazione curate dal responsabile del Dipartimento Welfare del Partito Democratico, Giovanni Lattanzi , vuole essere, come sottolineato ministro Poletti , “ un passo importante su una strada ancora lunga che potrà realizzarsi solo grazie a una larga collaborazione con tutti i soggetti ”.
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