IL RUOLO DI COORDINAMENTO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI NEI COMUNI DI PICCOLE E MEDIE DIMENSIONI, PROGETTO FORMATIVO di Paolo Ferrario, per la PROVINCIA DI BRESCIA ASSESSORATO SERVIZI SOCIALI ED EDUCATIVI – Unità operativa Formazione, Ottobre – Novembre 1997

PROVINCIA DI BRESCIA

ASSESSORATO SERVIZI SOCIALI

ED EDUCATIVI

Unità operativa Formazione

PROGETTO FORMATIVO

IL RUOLO DI COORDINAMENTO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI

NEI COMUNI DI PICCOLE E MEDIE DIMENSIONI

Ottobre – Novembre 1997

DESTINATARI

La presente proposta formativa è rivolta ad assistenti sociali operanti in comuni di piccole e medie dimensioni e viene elaborata sulla base delle seguenti informazioni preliminari:

– problematiche emerse nel quadro di un precedente percorso svoltosi nel 1996 sul tema “Il servizio sociale di rete nei piccoli comuni”. In tale contesto si è individuato l’ obiettivo di ulteriori approfondimenti in merito al ruolo di coordinamento dell’ assistente sociale quale snodo operativo gestore di competenze non solo di tipo socio-assistenziale ma anche economiche, amministrative, culturali

– incontro di programmazione svolto presso l’ amministrazione provinciale.

Una più precisa definizione delle tematiche da sviluppare potrà avvenire durante i primi incontri con il gruppo che aderirà al seminario formativo.

IL NUOVO QUADRO DEI SERVIZI SOCIALI

Sul piano operativo i servizi sociali si configurano come risposte organizzate a situazioni di bisogno prodotte da una società in cui i problemi sono sempre più numerosi e complessi.

Questi apparati organizzativi ed i ruoli professionali che in essi agiscono si trovano in una particolare posizione funzionale: da una parte diventano sensibilissimi sensori del cambiamento sociale, dall’altra risentono profondamente del contesto istituzionale entro il quale operano.

La stessa elaborazione della metodologia professionale del lavoro di rete, che distingue le reti primarie, le reti secondarie formali e le reti secondarie informali, suggerisce l’ opportunità di elaborare una riflessione sui contesti amministrativi entro cui operano le istituzioni di servizio.

Con gli anni ‘90 tutto il sistema dei servizi sociali e sanitari (sinteticamente rappresentato nel grafico) è in fase di profonda trasformazione.

Nel giro di pochi anni le regole che presiedono al funzionamento di quelle parti della pubblica amministrazione che si occupano di servizi alla persona sono radicalmente cambiate:

– nuovo ordinamento degli enti locali (Legge 142/1990; Legge 81/1993; Legge 67/1993)

– procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti amministrativi (Legge 241/1990)

– ordinamento finanziario e contabile degli enti locali (D.L. 77/1995)

– nuovo ordinamento dei servizi sanitari (D.L. 502/1992 e 517/1993)

– leggi regionali attuative delle Aziende sanitarie

– nuove normative nazionali e regionali sulle IPAB- Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza

– sviluppo del volontariato (Legge 266/1991) e relative normative regionali

– regolamentazione delle cooperative sociali (Legge 381/1991) e relative normative regionali

– norme sull’ handicap (Legge 104/1992)

– nuove norme sul rapporto di pubblico impiego e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni (D.L. 29/1993;)

– “leggi Bassanini” in materia di indirizzi sulle autonomie locali (Legge 59/1997; Legge 127/1997)

– “legge Rodotà” sulla tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali (Legge 675/1966).

Le scelte di politica sociale, le normative in atto, la cultura diffusa rendono necessaria una riflessione attorno alle nuove modalità di concepire ed attivare i processi programmatori e gestionali a livello locali, quindi di Comuni singoli od associati.

Oggi ciascun attore del sistema dei servizi si trova a dover ridefinire il proprio ruolo e soprattutto le relazioni che stabilisce con gli altri soggetti.

Si è in presenza di un contesto istituzionale ed operativo che sollecita il lavoro sociale professionale ad adeguare ed aggiornare continuamente i propri schemi culturali ai mutamenti in corso.

Con la presente offerta formativa si intende esplorare gli scenari sopra delineati allo scopo di individuarne strategie ed effetti organizzativi

OBIETTIVI

In riferimento alle precedenti considerazioni, l’ attività formativa si propone i seguenti obiettivi:

– ricostruire le tendenze in atto nel sistema pubblico e nel sistema del privato sociale, alla luce delle problematiche di funzionamento dei servizi socio-sanitari

– individuare le problematiche organizzative che si manifestano nell’esercizio del lavoro professionale di servizio all’ interno di comuni

– elaborare orientamenti e strumenti operativi finalizzati alla costruzione di progetti di integrazione ed interscambio con la rete dei servizi

PROGRAMMA E METODOLOGIA DI LAVORO FORMATIVO

Le aree tematiche da esplorare sono le seguenti:

                  • Quadro di riferimento del sistema dei servizi sociali: punti – chiave delle innovazioni in atto

                  • Assetti istituzionali ed organizzativi delle autonomie locali, con particolare riferimento ai Comuni

                  • Assetti istituzionali ed organizzativi delle Aziende Ussl, con particolare riferimento alla nuova legislazione della Regione Lombardia

                  • Ricognizione delle funzioni di coordinamento svolte dall’ assistente sociale in rapporto alle relazioni inter-organizzative fra sistema pubblico e sistema del privato sociale:

                  • Strumenti metodologici per la lettura delle politiche di servizio e criteri per l’analisi della qualità delle organizzazioni di servizio

Sotto il profilo metodologico il lavoro didattico si svolge attraverso lezioni di inquadramento con l’ausilio di schede didattiche; produzione di materiali di approfondimento (repertori legislativi, bibliografie); discussione ed elaborazione in gruppo di esperienze portate dai partecipanti.

CALENDARIO

Il seminario si sviluppa nell’arco di 24 ore nei seguenti tempi:

6 , 13, 20, 27 Ottobre, 3, 17 Novembre, ore 13,30 – 17,30 oppure ore 14 -18.

DOCENTI

Il seminario verrà condotto dal Prof. Paolo Ferrario

SCHEDA INFORMATIVA DEL DOCENTE

Paolo Ferrario dal 1972 svolge attività di formazione nel settore dei servizi sociali. Attualmente è docente di Politica sociale alla Scuola Universitaria in Servizio Sociale dell’ Università di Venezia e collabora con la Fondazione Zancan di Padova in attività di consulenza e supporto tecnico per l’ elaborazione dei Piani di zona.

E’ stato dirigente presso il Comune di Milano, occupandosi di gestione delle Residenze sanitarie assistenziali.

E’ autore del volume Politica dei servizi sociali, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1988 e di vari saggi pubblicati sulla rivista Prospettive sociali e sanitarie.

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