un estratto:
…. E alla fine viene voglia di abbracciare Aldo, perso nel suo trentennale silenzio di Villa Igea, l’ospedale psichiatrico di Modena dove viene rinchiuso nell’ultima parte della vita: elegante nella camicia a righe, un borbottio sommesso tra sé e sé, nessun altro ammesso in quel monologo sottovoce. E viene voglia di abbracciare anche i suoi genitori, non solo la madre Rita Montagnana che lo protesse fino alla fine – abbandonata dal marito e anche dal partito ma senza mai una nota di rancore – ma viene da solidarizzare perfino con l’algido Palmiro, che solitamente non ispira una grande simpatia. Perché se è vero che alla fine è proprio lui la causa involontaria di questa storia triste, resta la tragedia d’un figlio incapace di trovare un posto nel mondo. Non è facile accettarlo per nessuno. Figuriamoci quando ci si chiama il Migliore….
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