… a cura di Cristina Palmieri e Sergio Tramma Proponiamo alcune riflessioni da parte della comunità del nostro Dipartimento Il mondo che abitiamo, da poche settimane a oggi, si è quasi trasfigurato. A causa di un essere vivente invisibile abbiamo cambiato, senza volerlo, le nostre abitudini quotidiane, il modo di relazionarci con gli altri, il modo di lavorare, il modo di stare a casa. Il tempo libero e il tempo del lavoro stanno ridefinendo i loro confini e i contatti sociali hanno mutato forma: una forzata convivenza o solitudine, insieme a un confinamento sempre più controllato portano a trovare nuove strategie di contatto, che ridefiniscono spazi pubblici e privati, intimi e comunitari. I territori, a saracinesche serrate, stanno cambiando configurazione, sia materiale che simbolica. Ciò che ci faceva sentire sicuri sembra non aver più questo potere, lasciando posto a una percezione di insicurezza diffusa che si associa alla paura del contagio e, forse, non solo ad essa. Percepiamo nell’aria un disagio diffuso che pare avere connotazioni davvero inedite rispetto a esperienze traumatiche e catastrofiche già vissute (i terremoti, le guerre). Cosa stiamo imparando, dunque, da questa esperienza? Che impatto ha e potrà avere sulle nostre esistenze, sui territori in cui viviamo o lavoriamo?
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Pensieri e immagini per aiutare a riflettere su ciò che stiamo vivendo | Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”