Ho scoperto di vivere in un cimitero. Seppur splendido, sempre cimitero rimane. Nella mia pur primitiva lentezza, ci ho messo del tempo per accorgermene e il libro di Mantellini sicuramente me ne ha dato ulteriore conferma.
Ragiona infatti sulla scomparsa di oggetti che tutt’ora mi tengono robusta compagnia e anche se alcuni di loro, effettivamente, non hanno più una posizione di primo piano, ugualmente faticano a rientrare nell’alveo dei ricordi trapassati.
Nonostante l’autore sia fra i maggiori esperti della rete internet italiana, colloca la sua comparsa al mondo nell’epoca in cui quelle cose mutate facevano parte integrante del quotidiano e la cui trasformazione, quasi ignota alla generazione Z, racconta come noi stessi siamo cambiati con loro.
Lo fa con simpatico piglio autobiografico, riportando fra le righe le medesime impressioni di chi ne condivide periodo di nascita.
Come, per esempio, non recuperare l’immagine delle mappe:
“Il fascino delle mappe…
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