«Al politico – scriveva Einaudi, con la sua prosa inimitabile – è ordinato di essere perito precisamente nel mestiere suo, che è la politica».
E osservava, sui politici dell’epoca: «al peccato veniale di nulla sapere della tecnica degli istituti cui sono preposti, aggiungono per lo più il mortalissimo peccato di essere ignoranti eziandio della speciale loro materia, che è quella politica».
E concludeva, se non si fosse capito: «La preparazione che i politici italiani hanno all’alto ufficio è davvero spesso miseranda»
da
Politici veri per governare – L’Editoriale, italia