… L’analisi dei flussi di voto tra le Europee del 2019 e le recenti Politiche evidenzia in maniera chiara questa situazione: passa dalla Lega a Fdi oltre il 40% degli elettori leghisti, svuotando in maniera significativa il serbatoio di voti di Salvini, ma già era chiara questa tendenza durante lo stesso governo di Conte, durante la cosiddetta alleanza giallo-rossa.
Contestualmente, l’ulteriore fonte di consensi per Fdi giunge dall’altro alleato, Forza Italia, che gli cede un quinto circa del suo precedente elettorato, poco più del 20%.
Appare dunque evidente come la vittoria di Fdi assuma contorni un pochino diversi dal mero ruolo di opposizione. Dopo essersi “infatuato” di Salvini, e in precedenza di Berlusconi, l’elettorato di centro-destra si è poco alla volta convinto, nel giro di tre anni, dal 2019 al 2022, che potesse essere il partito di Giorgia Meloni quello che coerentemente e con una decisa forza programmatica riuscisse a rappresentare una efficace proposta politica di quell’area, in maniera molto più efficiente degli altri partner di coalizione e, fra poco, di governo.
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Le radici della vittoria di Meloni e la sfida di Calenda al PD – Hume Page