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Comprendere il mondo, oggi, significa comprendere la Russia. Un modo inusuale, ma efficace, per farlo è attraverso i suoi criminali. Perché il regime russo è il culmine di una transizione al mercato e alla democrazia profondamente viziata dal furto generalizzato, dalla repressione del dissenso e dall’alleanza tra criminalità e politica.
La Russia contemporanea viene raccontata in questo libro attraverso un’ottica inusuale: la sua storia criminale. Federico Varese narra le vite di quattro criminali rappresentativi di epoche e gruppi sociali diversi tra loro:
- un mafioso tradizionale,
- un oligarca,
- un carcerato che ha trafugato video orrifici delle torture inflitte dal regime alla popolazione dietro le sbarre
- e l’inventore del virus informatico piú potente del mondo.
Scopriamo cosí come è cambiata la Russia dal tardo periodo sovietico, passando per gli anni caotici della presidenza di Boris El¿cin, per concludere con l’era autoritaria di Vladimir Putin. Corruzione su vastissima scala e un uso spregiudicato degli apparati di polizia per coprire i propri crimini hanno segnato l’intera storia post-sovietica, sin dagli anni Novanta.
Il regime di Putin è il culmine di una transizione violenta al mercato e alla democrazia iniziata da El¿cin e fondata sul furto generalizzato, la repressione del dissenso e l’alleanza tra criminalità e politica.
L’Occidente ha preferito ignorare questi abusi, appoggiando senza esitazione prima El¿cin e poi Putin. Ora ce ne siamo accorti, ma è troppo tardi.

