Scopriamo se la maternità surrogata è una forma di sfruttamento della capacità riproduttiva della donna oppure se si tratta di un’estensione della propria libertà e autonomia. A discutere del tema sono Barbara Alberti e la saggista Chiara Lalli.
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La maternità surrogata è una forma di sfruttamento della capacità riproduttiva della donna o viceversa è un’estensione della propria libertà e autonomia? E perché vi si ricorre? Domande al centro del secondo appuntamento con Dilemmi”. A discutere del tema, in studio con Carofiglio, la scrittrice Barbara Alberti e la saggista Chiara Lalli, mentre la libraia Chiara Condò suggerirà le letture per approfondire il dilemma di puntata e – in chiusura – Frida Bollani Magioni proporrà la canzone “Futura” di Lucio Dalla. La motivazione che spinge a diventare madri surrogate va dal bisogno di denaro al desiderio di dare la gioia di un figlio a un’altra donna, a un singolo, a una coppia omosessuale, ma solleva enormi problemi etici, medico-legali e di legislazione internazionale. In particolare, dal punto di vista delle categorie giuridiche, si tratta di un contratto che commercializza la capacità riproduttiva in vista della realizzazione del bisogno/desiderio di figli propri per una coppia o un singolo che – per varie ragioni – non possono averne. Dal punto di vista etico, chi è contrario la considera una forma di sfruttamento della capacità riproduttiva della donna, tanto più grave quanto più poveri e disagiati sono in contesti da cui proviene la madre surrogata. Chi, viceversa, è favorevole richiede soprattutto che le parti in causa siano tutelate da leggi internazionali condivise per una maternità surrogata equa. In Italia, la pratica della maternità surrogata è vietata e sanzionata penalmente e il Comitato Nazionale per la Bioetica ritiene che l’ipotesi di “commercializzazione e di sfruttamento del corpo della donna nelle sue capacità riproduttive sia in “netto contrasto con i principi bioetici fondamentali”. D’altra parte, invece, gran parte del movimento femminista si è espresso a favore della maternità surrogata considerandola un’estensione della libertà riproduttiva e dell’autonomia personale delle donne.