
Esempio perfetto della «dottrina Bush» sulla guerra preventiva e l’esportazione della democrazia, la guerra in Afghanistan fu intrapresa dagli Stati Uniti per rispondere ai clamorosi attentati dell’11 settembre 2001.
L’obiettivo dell’operazione era duplice: smantellare la rete terroristica di Al-Qā‘ida, catturando il capo Osāma bin Lāden, e deporre il regime oscurantista dei talebani.
Se all’inizio si parlò di una vittoria scontata, data la disparità delle forze in campo e l’ampia coalizione a sostegno di Washington, con gli anni crolleranno tutte le certezze e Kabul si tramuterà nel teatro di una mortificante disfatta.
Un dramma internazionale in grado di riscrivere la politica estera dell’America e dell’Occidente.