rileggi in
…
Cos’è il decreto flussi
Le quote massime di stranieri extra Ue da ammettere regolarmente in Italia vengono stabilite annualmente con un provvedimento del Presidente del Consiglio conosciuto come «decreto flussi».
Lo prevede il Testo unico dell’immigrazione del 1998 (art. 3, comma 4), poi modificato dalla legge Bossi-Fini del 2002. Di fatto ogni anno viene quantificata la manodopera che serve e gli immigrati che vogliono arrivare regolarmente in Italia devono già avere un contratto di lavoro in tasca.
L’ultimo «decreto flussi» viene approvato lo scorso 29 dicembre ed entrerà in vigore il 27 marzo. La quota per il 2023 è di 82.705 immigrati. I numeri sono ripartiti tra 44 mila stagionali e 38.705 non stagionali. È il numero più alto degli ultimi 10 anni, ma 24.105 devono arrivare da una lista di 33 Paesi, 14 dei quali con gli arrivi dai barconi non c’entrano nulla: Albania, Bosnia, Corea del Sud, El Salvador, Georgia, Giappone, Guatemala, Kosovo, Mauritius, Montenegro, Perù, Macedonia, Serbia e Ucraina. Solo 6.000 gli ingressi previsti per i lavoratori subordinati non stagionali per i Paesi «con i quali nel corso dell’anno 2023 entrino in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria». Con un passaggio in più. Ecco come funziona il meccanismo. vai a https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/trafficanti-migranti-perche-decreto-flussi-non-ferma-partenze/ccb721fa-c0eb-11ed-99c4-8b2b65339237-va.shtml
…