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La mappa della maternità surrogata nel mondo: vietata, altruistica, commerciale, solo per gli etero o aperta ai gay- Corriere.it
Sono pochi i Paesi europei e in generale del mondo in cui è consentita la maternità surrogata, o gestazione per altri, la pratica in cui una donna porta avanti una gravidanza per conto delle persone che poi diventeranno i genitori del bambino che nascerà, chiamati anche «genitori intenzionali».
L’ovulo con cui viene concepito il bambino è di una donatrice (in modo che la gestante non abbia legami di sangue con il nascituro) o della futura madre, il seme può essere del futuro padre, o di uno dei futuri padri nel caso delle coppie gay, oppure anch’esso di un donatore.
Una volta nato il bambino viene registrato (di solito alla nascita, o in alcuni Paesi tramite un’adozione accelerata) come figlio dei genitori intenzionali, cioè di coloro che per contratto hanno incaricato al gestante di metterlo al mondo e che possono o meno aver fornito il materiale genetico per la fecondazione.