Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale (PANSM) 2025-2030

Il Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale (PANSM) 2025-2030 è un documento strategico e operativo elaborato dal Ministero della Salute, che mira a promuovere la salute mentale e il benessere psicologico in Italia lungo tutto l’arco della vita. È stato trasmesso alla Conferenza Unificata Stato-Regioni per l’approvazione e l’avvio delle relative azioni.

Struttura e contenuti principali del piano

Il PANSM si articola in sei capitoli tematici che individuano le sei aree prioritarie di intervento:

Salute mentale e percorsi di promozione, prevenzione e cura: si enfatizza lo spostamento dal concetto di malattia al benessere psicologico, con interventi precoci, educazione alla salute mentale nelle scuole e un linguaggio contro lo stigma.
Salute mentale in infanzia e adolescenza, transizione ai servizi per adulti: attenzione alla diagnosi precoce, continuità nelle cure, équipe dedicate per la transizione tra neuropsichiatria infantile e servizi adulti.
Salute mentale per persone detenute o con disturbi mentali autrici di reato: si parla di modellistica organizzativa per garantire presa in carico e sicurezza in ambito penitenziario.
Risk management e sicurezza: promozione di una cultura della gestione del rischio clinico sia in ambito ospedaliero che territoriale, con monitoraggio degli eventi avversi.
Integrazione sociosanitaria: si punta all’integrazione tra servizi sanitari e sociali, con percorsi personalizzati come il Budget di Salute, e coinvolgimento di famiglie e caregiver.
Formazione e ricerca: necessità di percorsi formativi strutturati per professionisti e potenziamento della ricerca nella salute mentale.

Modello e principi guida

Il documento adotta un modello bio-psico-sociale che supera l’approccio meramente clinico, integrando fattori sociali, ambientali e relazionali secondo il paradigma One Health / One Mental Health. La centralità è posta sulla persona come soggetto attivo, non solo come paziente, con un coinvolgimento di famiglie, caregiver, professionisti e comunità.

Novità e strumenti proposti

Introduzione di figure professionali come lo psicologo di primo livello, anche se questa figura nel piano risulta ambigua e limitata rispetto alle pratiche regionali.
Adozione del case management per i disturbi gravi.
Sviluppo di percorsi personalizzati attraverso strumenti quali il Budget di Salute e la prescrizione sociale.
Attenzione alla salute mentale perinatale con screening precoci.
Costituzione di Dipartimenti integrati e inclusivi di Salute Mentale che costituiscono il cuore del sistema, garantendo percorsi multidisciplinari, personalizzati, e integrati fra ospedale, territorio, servizi sociali, scuola, lavoro e terzo settore.

Critiche e osservazioni principali

Nonostante l’impostazione generale condivisa, il piano ha ricevuto alcune critiche per:

Scarso coinvolgimento delle Regioni e di altre figure professionali nella fase di stesura, limitato soprattutto a psichiatri e direttori di dipartimenti.
Una impostazione ancora troppo medico-centrica, con insufficiente enfasi sulla multidisciplinarità e sull’ampio coinvolgimento degli psicologi a livello territoriale.
Confusione terminologica tra salute mentale e psichiatria.
Necessità di migliore definizione e prioritarizzazione degli obiettivi con cronoprogrammi e indicatori chiari.
Carenza di riferimenti e integrazione con altri piani nazionali come il Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025.
Mancanza di una chiarificazione organizzativa più dettagliata sui consultori familiari e sul loro ruolo nella prevenzione precoce.
Assenza di adeguati riferimenti alla residenzialità e alla disabilità psichica.
Preoccupazione riguardo alla capacità di finanziamento e di potenziamento del personale in modo strutturale e duraturo.

Importanza del piano

Il PANSM 2025-2030 rappresenta un passo importante per riformare la salute mentale in Italia, spostando il focus dalla malattia al benessere, con un approccio integrato e multidisciplinare. È orientato a rispondere alle nuove sfide sociali, ambientali, tecnologiche e demografiche che influenzano la salute mentale, con uno sguardo particolare alla prevenzione, alla personalizzazione dei percorsi e all’integrazione tra servizi.

Per approfondimenti e testo completo

Il testo integrale del piano è stato pubblicato dal Ministero della Salute e reso disponibile alla Conferenza Unificata.
Sono disponibili analisi critiche e osservazioni da parte di gruppi tecnici regionali, associazioni professionali di psicologi e altri soggetti del settore.

Privacy e contenuti

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