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Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha spiegato a Pier Ferdinando Casini che alle radici del terzo polo ci sono “seri grumi di sospetto (la storia politica di Gianfranco Fini e le posizioni assunte su importanti questioni valoriali)”. Eufemismo di sostanza per dire che sulla strada del possibile rassemblément con i “laicisti” finiani c’è una montagna bioetica difficilmente sormontabile. L’altolà del direttore di Avvenire è stato il più diretto, quantomeno per la tribuna da cui proviene, di una serie di moniti giunti dai vertici della Cei e da oltretevere. Il che segna un passaggio importante, non diremo proprio epocale, nella recente vicenda dei cattolici italiani. In realtà il richiamo valoriale a Casini è solo l’ultimo di una lunga tradizione: quella della chiamata in causa, non diremo utilizzo, dei temi “eticamente sensibili”, come terreno su cui trovare un punto di (ri)aggregazione per i cattolici, o come un più o meno esplicito non expedit nei confronti di posizioni giudicate incompatibili. Verrebbe da dire che il richiamo a fare quadrato sui valori è una costante della chiesa nei momenti difficili.
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Quel richiamo ai valori etici che a volte funziona e spesso no – [ Il Foglio.it › La giornata ].