gli ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE e il SISTEMA FAMIGLIA, con riferimento a: Paul Watzlawick, J.H Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio editore, 1971. Con le vignette di Alfredo Chiappori (1943-2022), tratte da: Guglielmo Gulotta, Commedie e drammi nel matrimonio, Feltrinelli, 1976. SCHEDA DIDATTICA (41 slides) a cura di Paolo Ferrario

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COMUNICAZIONE SISTEMICA Watzlawick-Chiappori


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vedi anche:

Gli assiomi della comunicazione e i paradossi di Watzlawick in psicologia

24 commenti

  1. Il problema della comunicazione tra individui resta aperto. Già in due non ci si comprende. Figurarsi se si è di più. Normalmente, l’individuo, nel dialogo o nella discussione, invece che ascoltra l’altro primo di ribattergli, si ripiega su quello che aveva gà deto e che l’altro aveva contestato. Così all’infinito: ci si parla addosso, non si dialoga. Questo è il destino dei mortali. L’alternativa? Solo la Verità incontrovertibile, se si riesce a scovare il luogo dove dimora, può consentire un fruttuoso dialogo tra uomini, finalmente liberati dalla propria individualità, che è sempre un errare. Il discorso è estremamente complesso e dovrebbe dunque continuare. Ma io faccio punto qui dopo aver detto a Paolo Ferrario, che ha pubblicato questo post su facebook, che questo mio pensiero è dedicato, soprattutto, a lui, che di queste cose se ne intende. E non solo di queste. Ciao, caro Paolo e grazie di questo post.

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  2. grazie, vasco. la tua analisi è perfetta. io professionalmente sto attento agli inciampi comunicativi cercando fare frutto della analisi sistemica. lo schema di Watzlawick da questo punto di vista è davvero magnifico. ma tu poni la questione sul piano filosofico. e qui il maestro sei tu perchè hai studiato proprio questo campo del sapere. e quando dici “L’alternativa? Solo la Verità incontrovertibile, se si riesce a scovare il luogo dove dimora, può consentire un fruttuoso dialogo tra uomini, finalmente liberati dalla propria individualità, che è sempre un errare” queste parole sono muscica per le mie orecchie perchè è forse per questo che nell’ultima fase del mio ciclo vitale emanuele severino mi è diventato necessario. grazie per la tua attenzione e per la tua amicizia

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  3. Penso che si dialogo – come dià logos – quando ogni battuta aggiunge qualcosa, ci consente di progredire, avanzare verso una riflessione che si arricchisce ed esplora nuovi elementi, come allargando l’orizzonte. Questo è il valore del linguaggio, del sano linguaggio: permetterci, mediante il contributo, di altri di comprendere maggiormente, arricchirci. Da uno scambio, come da un viaggio, breve o prolungato che sia, si dovrebbe sempre tornare accresciuti, con qualcosa di-dell’ “altro” che prima non avevamo. A volte, mi rendo conto scrivendo, questo “altro” è cronica convinzione delle nostre idee; ciò accade quando ci si parla addosso e non ci si è tolti di dosso se stessi.

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  4. prima scrivete (assioma due): il contenuto classifica la relazione.
    poi qualche riga più sotto:
    Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo..
    quindi: chi classifica chi? grazie

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