da:
uno stralcio
…
Gli esiti delle indagini condotte sul territorio nazionale continuano ad evidenziare l’operatività di soggetti o gruppi criminali bulgari nella consumazione di reati afferenti il traffico di stupefacenti, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed il contrabbando di T.L.E., nonché, con incidenza comunque minore rispetto al recente passato, il traffico di armi, la tratta di esseri umani e la riduzione in schiavitù finalizzata allo sfruttamento sessuale, lavorativo e nell’accattonaggio delle vittime (p. 136).
La tratta di esseri umani rappresentare uno dei prioritari interessi delle organizzazioni criminali rumene. Le indagini condotte in tale settore continuano a documentare l’operatività dei citati sodalizi, attivi su base transnazionale e con strutture di vertice prevalentemente stanziate in madrepatria, nonché la loro capacità di gestire tutte le fasi del traffico illecito, dall’ingaggio, al trasferimento e, infine, allo sfruttamento delle vittime nei paesi di destinazione, sia in campo sessuale che lavorativo e, in misura minore, nell’accattonaggio, avvalendosi di cellule locali deputate al supporto logistico (p. 141).
Generalmente, le donne provenienti dall’Europa dell’est (soprattutto rumene, albanesi e bulgare) vengono indotte con l’inganno a venire in Italia e poi inserite nel mondo della prostituzione e costrette a subire violenze, le nigeriane vengono, invece, spesso minacciate con riti e pratiche locali (ad es. riti voodoo) e coinvolte in traffici internazionali di prostituzione. Gli uomini rumeni sono destinati, principalmente, ad attività di accattonaggio e furto mentre cinesi e indiani, indipendentemente dal sesso, sono impiegati in attività lavorative in condizioni di schiavitù (p. 344).
vai all’intero Rapporto: