«Gli scritti di Umberto Galimberti celano un segreto, che questo libro svelerà. Galimberti sapeva da sempre che ciò prima o poi sarebbe accaduto. Anzi, rendendo il segreto nel corso del tempo sempre meno nascosto, lasciandolo sempre più intravedere, quasi mostrandolo, fornisce l’impressione di aver addirittura voluto creare le condizioni per la sua scoperta. Come se volesse liberarsene. Eppure il segreto resiste da oltre trent’anni»
Più volte i giornali si sono occupati di Umberto Galimberti per il suo “vizietto” (come lo ha definito il filosofo Emanuele Severino in un’intervista) di appropriarsi di testi altrui.
Ma nessuno ha mai denunciato finora un vizio perfino più grave: Galimberti costruisce i suoi libri (in misure diverse e talvolta quasi per intero) con un metodo, consolidato negli anni, che produce effetti devastanti sulla sensatezza non solo di singole parti, ma – nei casi limite – dei libri nel loro insieme.
I tassi di ricopiatura da libri altrui o da propri precedenti libri) talvolta raggiungono livelli altissimi:
l’ospite inquietante: copiato al 95 %; la casa di psiche: 82 %; vizi capitali e nuovi vizi: 60%; …..
Questa ricerca filologica di Francesco Bucci, nell’illustrare con dovizia di esempi il “metodo Galimberti”, demistifica impietosamente la figura e l’opera di uno dei più noti intellettuali italiani, mostrando al contempo che l’industria culturale (l’editoria, la critica, i media) e il mondo accademico, condizionati da logiche mercantili e corporative, non possiedono anticorpi idonei a impedire l’insorgere e il perdurare di un così grave fenomeno patologico. Le migliaia di lettori che sospingono regolarmente i libri di Galimberti in cima alla classifica delle vendite avranno, dal canto loro, di che riflettere.
Il libro: Umberto Galimberti e la mistificazione intellettuale di Francesco Bucci, è un plagio de Il filosofo di Monziglia, libro del sottoscritto terminato di scrivere a giugno 2009 e finito chissà come nelle mani del sig. Bucci che ne approfittò per salire agli onori di cronaca.
Per averne conferma basta andare a leggere quanto è scritto nel mio sito
http://www.vincenzoaltieri.it alla sezione Il paese dei ciarlosofi, sito aperto a fine 2011 proprio per denunciare la sequela di imposture.
Il sig. Bucci che denuncia il Galimberti di essere un plagiatore è a sua volta un ladrone.
Delle ruberie del sig. Bucci ho avvisato anche il suo Editore, riservandomi di chiamarli a rispondere
di plagio, per intanto ho ritenuto rendere di pubblico dominio i furti del Galimberti, perché è un fatto grave, non solo perché inquina la sfera spirituale del belpaese, ma anche perché denuncia il degrado morale e la corruzione intellettuale che spalleggia e protegge le malefatte del cosiddetto filosofo Galimberti.
Vincenzo Altieri
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egregio dottor alfieri
spero che la sua azione legale nei confronti dell’autore di questo libro, che ho solo segnalato avendolo acquistato, le ridia i diritti che lei sostiene di avere
plagio su plagio
effettivamente c’è da rabbrividire su quanto sa avvenendo nel nostro paese.
in ogni caso il libro (che si di bucci o di alfieri) parla documentatamente di un modo davvero strano per un professore universitario che conciona nelle aule e sulle televisioni, di fare lavoro di scrittura
io non accetterei neppure una tesi di miei studenti costruita con incollaggi
purtroppo ho una decina di libri di galimberti a casa mia
devo dire che la sua supponenza (sostenuta da un viso che non ride mai, come nel libro nle nome della rosa di umbeto eco) avrebbe dovuto mettermi in attenzione
grazie per il suo messaggio
cordiali saluti
paolo ferrario
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Altieri minaccia querele, io le sporgo: la diffamazione non può restare impunita.
Cordiali saluti
Francesco Bucci
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buongiorno dottor bucci
comunque vada il libro è sui miei scaffali e resta una documentatissima analisi di come l’uso del “copia e incolla” è universale: studenti e professori universitari
cordiali saluti
paolo ferrario
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