A fronte dell’invecchiamento della popolazione, molti paesi hanno innalzato l’età minima di pensionamento, sollevando preoccupazioni circa la produttività delle imprese e il possibile spiazzamento dei lavoratori giovani. Carta, D’Amuri e von Wachter ridimensionano tali preoccupazioni analizzando gli effetti della riforma Fornero del 2012: la maggiore presenza di lavoratori anziani ha portato un incremento del valore aggiunto in linea con quello dell’occupazione, cresciuta anche nelle classi di età giovani. I lavoratori più maturi, pertanto, non sarebbero un vincolo per le imprese, possedendo capacità ed esperienza difficilmente reperibili sul mercato del lavoro.
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Riforme pensionistiche e gli effetti sulle imprese – neodemos