premessa:
PREMESSA
La XVIII legislatura (2018-2022) è stata caratterizzata da un poderoso rilancio delle politiche sociali, preannunciato dall’impegno di una forza politica risultata vincente, ad istituire il “reddito di cittadinanza”.
Nel corso dei circa quattro anni della legislatura, si sono succeduti tre governi, che hanno, ciascuno, portato avanti un ragguardevole piano di promozione, sviluppo, e organizzazione delle politiche sociali, basato anche sulla ristrutturazione dell’ apparato istituzionale ed amministrativo in ordine allo svolgimento dell’attività in materia.
Va anche sottolineato, peraltro, che anche nella XVII legislatura (2013-2018) erano state poste le premesse per un ulteriore e più adeguato sviluppo delle politiche sociali, con i seguenti provvedimenti:
- In termini generali la ripresa della funzione di indirizzo e coordinamento da parte dello Stato nei confronti delle Regioni, vincolando l’erogazione dei Fondi statali alla osservanza di specifiche linee di intervento e di azioni;
- Rilancio e riqualificazione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, con la specifica definizione di obiettivi ed azioni, riprendendo la “filosofia” di interventi portata avanti dal Primo Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali, che risaliva al 2001;
- Riconoscimento, definizione e collocazione nel sistema giuridico italiano e nel sistema nazionale del complesso dell’ offerta di Servizi Sociali, latamente intesi, del Terzo Settore, in relazione sia a quanto anticipato dall’art. 5 della legge 328/2000, sia dall’all’art. 118 della Costituzione di cui alla legge costituzionale n. 3/2001, con la approvazione del Codice del Terzo Settore con il D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117.
- Introduzione, a distanza di circa venti anni da quando venne sperimentato (legge 493/1998), del SIA – Sostegno per l’Inclusione Attiva – prima e, successivamente del Reddito di Inclusione – il ReI – definito livello essenziale delle prestazioni, collegandosi al dettato costituzionale che dell’articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione, impegna lo Stato a definire i livelli essenziali per l’esercizio dei diritti civili e sociali dei cittadini.
- introduzione del Fondo povertà, con il d.lgs n. 147/2017;
- Elaborazione ed approvazione del primo Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla Povertà 2018-20, in cui il Servizio Sociale Professionale è indicato quale perno costituisce il perno attorno a cui ruota tutto l’impianto di attivazione e inclusione sociale della misura.
- Riconoscimento, quale elemento fondamentale, quanto ad istruttoria e presa in carico delle persone e delle famiglie, degli “operatori sociali”, chiaramente individuati negli Assistenti Sociali.
- Rilancio delle politiche per la non autosufficienza, con la definizione delle linee di intervento e dei programmi da svolgere, e con il riconoscimento della figura del caregiver familiare;
- Interventi economici per coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria;
- Predisposizione, elaborazione, ed “Adozione del programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. Primo Piano Nazionale per gli Interventi a favore delle persone con disabilità, con la individuazione di specifici ed organici piani di azione.
- Ridefinizione dell’ISEE, per renderlo più aderente alle situazioni rappresentate dalle famiglie ed ai bisogni delle singole persone.
Pertanto, a fronte di un terreno già arato, la XVIII legislatura, per ciò che concerne le politiche sociali, è stata caratterizzata, come accennato sopra, da una decisa e prorompente azione volta a consolidare e rinnovare profondamente il sistema dei servizi sociali.
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