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decolla la strategia craxiana di un socialismo definitivamente inserito nella comunità occidentale e dunque privo di ogni residua sudditanza verso il Pci, con il quale si intende anzi rivaleggiare apertamente per l’egemonia a sinistra.
Craxi va al di là dell’autonomismo nenniano e scommette sulla carta di una crescente crisi del comunismo sia a livello internazionale sia italiano. Il progetto del pentapartito mette ai margini i comunisti e punta a chiudere la lunga stagione in cui il Pci, sebbene confinato all’opposizione, ha interpretato questo suo ruolo “antagonista” in modo particolare, inserendosi nei processi legislativi e fornendo un concorso importante a tutte le principali riforme repubblicane.
Una parte significativa del Pci vive questa novità come un vero e proprio attentato alla democrazia. Certamente vi è uno “strappo” craxiano (termine famoso nel lessico berlingueriano) rispetto a consuetudini radicate nel sistema politico (con almeno un quarto di secolo di storia).
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