Jean Willot, 57 anni, insegnava alle elementari Flammarion di Eaubonne, un comune a un’ora di treno a nord-ovest di Parigi. Secondo i colleghi era un insegnante esperto, calmo, più portato alla dolcezza che alla severità.
Martedì 12 marzo alla fine della ricreazione il maestro chiede a uno dei suoi allievi, 6 anni, di spostarsi perché è seduto sui gradini e i compagni non riescono a passare. L’alunno non si muove, risponde male al maestro e infastidisce gli altri bambini. Dopo molti tentativi, Willot lo prende per un braccio e lo sposta, il bambino struscia con la schiena sulle scale, si fa un graffio. L’indomani, la madre dell’allievo va in commissariato e presenta denuncia per «violenze aggravate su minore». Giovedì 13 marzo la direzione della scuola informa il maestro della denuncia, e gli trasmette la convocazione per il giorno successivo al rettorato, dove dovrà spiegarsi. La sera stessa, alcuni genitori lo chiamano sul telefonino e lo insultano.
La mattina di venerdì 14 marzo il maestro Jean Willot accompagna la moglie in stazione e poi le dice che ha bisogno di prendere aria, «vado a correre nel bosco». Intorno alle 16, dopo ore di ricerche di polizia, gendarmi e cani, lo ritrovano impiccato a un albero della foresta di Montmorency
vai all’intero articolo
Francia, la rivolta degli insegnanti dopo il suicidio del maestro Jean – Corriere.it