I conservatori di Boris Johnson conquistano la maggioranza assoluta nelle elezioni britanniche.
I laburisti ai minimi dal 1935
In base agli exit poll, i conservatori otterrebbero, nelle elezioni di ieri in Gran Bretagna, una maggioranza schiacciante: 368 seggi contro i 191 dei laburisti. Se lo spoglio confermerà questo dato, il Regno Unito formalizzerà la Brexit già quest’anno, lasciando l’Unione Europea il 31 gennaio. Lo spoglio reale, alle 6 di stamattina, confermava gli exit poll: dei 579 seggi scrutinati a quell’ora (su un totale di 650), 319 risultavano assegnati ai conservatori e 193 ai laburisti. La maggioranza assoluta si raggiunge a 326 seggi, cioè a Johnson a quell’ora ne mancavano, per un controllo pieno del Parlamento, appena 7 su 65 ancora da attribuire. Secondo Bill Emmot, ex direttore dell’Economist, dopo questa vittoria schiacciante Johnson mostrerà il suo volto moderato.
«Johnson spera che l’accordo di uscita sia la fine della Brexit, ma è solo l’inizio. Trump vorrà che il Regno Unito diventi una colonia e il cavallo di Troia degli Stati Uniti in Europa. Si litigherà su tutto con Bruxelles: diritti di pesca, standard alimentari, statuto della City, i diritti dei cittadini Ue qui e dei britannici fuori. Sarà una Brexiternità di liti e rancori che avveleneranno le relazioni future. Non solo, il contesto cambierà. Sicuramente per gli scozzesi è molto problematico essere guidati da un primo ministro figlio dell’élite del sud del Paese, marcatamente inglese. L’unità del Paese è a rischio. L’Irlanda del Nord è stata di fatto messa da parte, trattata come una parte separata del Regno Unito» [Denis MacShane, ex ministro per l’Europa al tempo di Tony Blair, a Cristina Marconi, Mess].
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ELEZIONI BRITANNICHE. VINCE IL PARTITO CONSERVATORE DI BORIS JOHNSON