le Green Economics, ossia quell’insieme di modi di inventare, produrre e vendere merci con criteri di rispetto dell’ambiente e con finalità di miglioramento della qualità della vita.
Il tema va al cuore del rapporto fra le generazioni: i padri e i nonni delle società moderne, quelli che hanno attraversato il secondo Novecento, hanno conquistato discreti (e talvolta esagerati) livelli di benessere anche tramite un’aggressione dell’ambiente che è diventato più impoverito e meno bello. Non dimentichiamoci mai che l’Italia, alla fine degli anni ’40, era ancora un paese a economia rurale e che solo nel 1961 il Censimento registrò l’inversione di tendenza, quando gli addetti all’industria superarono di gran lunga quelli dell’agricoltura.
Il rischio (anzi: senza azioni deterrenti, la certezza) è di consegnare ai figli e nipoti di questi padri e nonni un habitat più difficile, più ostile, più incapace di soddisfare i bisogni di sopravvivenza.
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